Se l’Europa e il governo non comprenderanno la portata del fenomeno, la debacle greca potrà ripetersi anche in Italia.
“…La crisi del Coronavirus (COVID-19) e le sfide economiche correlate arrivano in un momento molto delicato, in cui le classi sociali più vulnerabili in Europa erano già esposta a debiti e arretrati. Secondo la nuova ricerca di Eurofound sull’indebitamento delle famiglie, la pandemia potrebbe anche esacerbare una situazione già estremamente grave ma differente all’interno dell’UE, con alcuni paesi dell’Europa meridionale e orientale colpiti da debiti, arretrati e rischio di povertà in maniera sproporzionata…”
La fondazione europea per il Miglioramento delle condizioni di Vita e di Lavoro (Eurofound) lancia un preoccupante appello alle istituzioni nazionali e sovranazionali sull’imminente crisi economica e sociale che, come uno catastrofe naturale, si abbatterà sull’Europa. Neanche a dirlo i più colpiti saranno gli appartenenti ai ceti più fragili. Sottoccupati, precari, disoccupati e partite IVA potrebbero manifestare seri problemi a soddisfare anche le più necessarie esigenze. Secondo lo studio effettuato dall’Eurofound, infatti, per la maggior parte delle famiglie dell’Europa meridionale la regressione economica potrebbe portare, da subito, all’impossibilità di pagare mutui e affitti. Da quanto emerge dal rapporto della Fondazione, già nel 2016, il 52% degli intervistati greci aveva dichiarato di essere in arretrato con il pagamento del mutuo o dell’affitto, ma anche del credito al consumo, prestiti da familiari o amici e bollette telefoniche. Mentre un ulteriore 17% della popolazione ellenica dichiarava di avere comunque delle difficoltà a sbarcare il lunario. Quasi il 70% della cittadinanza greca, dunque, rimane ai margini della povertà.
Al secondo posto di questa classifica l’Eurofound individua la Croazia. Nell’ex Paese jugoslavo il 36% della popolazione ha dichiarato di avere seri problemi nell’effettuare pagamenti per mutui e affitti, mentre nella Bulgaria la problematica interessa circa il 31% della totalità. Se gli Stati Balcani piangono miseria, l’Italia non può certo ritenersi soddisfatta. Anzi, con l’apparato industriale di cui dispone il Bel Paese, in valori assoluti la nostra situazione appare è ancor più grave. Infatti, lo Stivale si posiziona al settimo posto nella graduatoria. Il 20% degli Italiani ha dichiarato di avere arretrati per quanto riguarda spese domestiche e altri servizi di prima necessità. A questi si deve sommare un 9% che, seppur riesce a versare quanto dovuto, confessa di avere evidenti difficoltà nell’arrivare a fine mese in maniera dignitosa. Questi dati, già preoccupanti prima dell’emergenza Covid-19, potrebbero diventare in breve tempo elementi destabilizzanti nella società italiana. Sebbene i mutui appaiano bloccati in questo momento, sugli affitti manca ancora una concreta presa di posizione. Il malcontento e l’ansia che attualmente si annida nei soggetti più a rischio potrebbe evolversi in breve tempo in atti di rabbiosa violenza. Se l’Europa e il governo non comprenderanno la portata del fenomeno, la debacle greca potrà ripetersi anche in Italia. E a quel punto, sarà troppo tardi per intervenire.