Trieste – Sequestro d’urgenza dei finanzieri di crediti d’imposta fittizi del valore complessivo di 3.750.000,00 euro per impedire la compensazione o la monetizzazione, crediti maturati nel 2021 e originati attestando falsamente l’avvenuta esecuzione di lavori di recupero edilizio connessi al bonus facciate. I reati configurati nei confronti delle 13 persone coinvolte nella compravendita, residenti in Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Calabria, sono riconducibili alla truffa aggravata ai danni dello Stato, all’auto-riciclaggio e al reimpiego dei proventi illeciti indebitamente percepiti.
E’ stata la gestione di una ditta individuale con sede a Trieste, attiva nel settore della termoidraulica, che ha condotto i militari a vagliare tutte le operazioni precedenti l’acquisto di un credito d’imposta del valore nominale di mezzo milione di euro, ceduto dalla società edile adesso finita sotto la lente della Gdf, che lo avevano fraudolentemente originato. Tale operazione di acquisto è risultata sospetta perché definita senza l’apparente pagamento di alcun corrispettivo da parte dell’impresario giuliano, quale parte cessionaria: in realtà, l’effettivo beneficio per quest’ultimo si è sostanziato proprio nella possibilità di monetizzare l’importo di tale credito, truffa di cui erano consapevoli sia il venditore che l’acquirente. La trasformazione in denaro liquido di tale credito è avvenuta, immediatamente dopo il suo acquisto, presso uno sportello di Poste Italiane, in modo assolutamente agevole, anche se l’operazione effettuata ne ha consentito l’individuazione da parte delle Fiamme gialle.