I Cinque Stelle protestano in piazza il prossimo 15 febbraio a Roma. Non vogliono che i privilegi tornino nelle tasche dei parlamentari a cui dicono di averli strappati. Gli alleati del Pd non rispondono e pare non partecipino alla protesta capitolina. I soldi piacciono a tutti.
Roma – Ma ‘sti vitalizi tornano o no? Perché non si è mica capito se i soliti noti seduti sugli scranni del Palazzo si siano o meno riuniti di nascosto per decidere di restituire, con gli interessi si capisce, i vitalizi strappati di tasca a centinaia di onorevoli più o meno sconosciuti o più o meno famosi. A suo tempo 800 parlamentari “poveri” e senza sussistenza alcuna avevano contestato il provvedimento con centinaia di opposizioni, gran parte delle quali ancora in giudizio. Dunque sarà vero o si tratta della solita fake-news che dalla tv è rimbalzata in rete? Pare che a parte un comunicato stampa già confezionato per annunciare il ritorno dei soldoni in tasca la notizia abbia davvero un fondamento, altro non fosse per le iniziative del M5S che annuncia, per il prossimo 15 febbraio, una manifestazione romana contro il ritorno del bengodi, in un momento in cui la nazione annaspa per un tozzo di pane.
Insomma dopo l’aspra battaglia in Senato il partito di Grillo, sembra ancora con Crimi e Di Maio in testa, scenderà in piazza per dire no ad un privilegio inaccettabile che niente ha a che vedere con la sudata pensione dell’ultimo operaio dell’Italsider. Sul tema dei vitalizi tornano a parlare anche la vicepresidente del Senato, Paola Taverna, il presidente della Camera Roberto Fico e l’ex ministro Danilo Toninelli che argomentano si contro i vitalizi ma non contro il governo, ovviamente. Ben sapendo che anche il Pd, come pare, abbia in forza numerosi golosi di soldi che rivendicano migliaia di euro “sottratti” alle loro tasche già zeppe di ogni benefit riservato agli onorevoli. Del resto il buon padrone di casa della Farnesina, ormai scomparso da tv e talk-show, si era già espresso scrivendo sul suo giornale, ormai divenuto ufficiale, una sorta di contestazione al sistema politico che tutto fagocita:
”…Sapevamo che il sistema voleva cancellare le nostre leggi – scrive Di Maio su Facebook – ma allora c’è una sola risposta: il popolo italiano deve manifestare pacificamente contro questo osceno atto di restaurazione che inizia con questo atto di vitalizi. Io il 15 febbraio sarò con voi…”.
A parte gli errori di sintassi e la cacofonia di frasi ripetute due volte, Di Maio crede di darla a bere al suo sempre più striminzito elettorato dando la colpa ad un “sistema” di cui egli stesso fa parte e che non è riuscito ad osteggiare nemmeno un po’, anzi. A dargli manforte Paola Taverna che, però, non lesina una bella stangata all’ex Masaniello dei 5Stelle:
”…La piazza sarà contro i vitalizi e per il sì nel referendum sul taglio dei parlamentari – ha detto la dura e pura vice presidente del Senato – ci sono i tavoli a palazzo Chigi… A chi ha notato che Di Maio chiamando alla piazza contro i vitalizi sembrava parlare ancora da capo dico che Di Maio ha parlato da Di Maio…”.
Per non farla lunga anche Roberto Fico e Danilo Toninelli hanno annunciato la protesta del 15 febbraio prossimo ripetendo le stesse identiche argomentazioni di Di Maio e Taverna. Soltanto il presidente della Camera Roberto Fico, c’ha tenuto ad evidenziare (hai visto mai fosse utile ricordarlo nella prossima campagna elettorale), di aver mantenuto le promesse. Certamente di averne mantenuta una:
”… La manifestazione è sulla questione dei vitalizi ai parlamentari – ha evidenziato Fico – il punto è quello. Si tratta di una delle prime delibere che ho approvato come presidente della Camera con un taglio e un ricalcolo che ha fatto risparmiare agli italiani circa 40 milioni, ed è stata, soprattutto, una promessa elettorale mantenuta, un atto assolutamente importante…”.
Nel frattempo si sono riuniti gli stati generali del partito di Grillo ma sono improbabili ulteriori novità di rilievo.