Testata su 600 pazienti affetti da allergie di vario tipo, quasi il 70% di guarigioni.
Tra due mesi ricomincerà finalmente la primavera, stagione della rinascita, che si trasforma però in un incubo per chi soffre di rinite allergica, una delle forme più fastidiose di allergia. Tuttavia, dalla medicina orientale, potrebbe arrivare in aiuto un’erba, da noi finora poco conosciuta, che secondo alcuni studi sta dando ottimi risultati nei test, la Nigella Sativa.
Tra i musulmani, è conosciuta come Habbatul barakah o seme benedetto, tanto che si ritiene che il profeta Maometto la considerasse: “Rimedio per tutte le malattie eccetto la morte”. Nel mondo mediorientale è usata per prevenire e guarire brillantemente raffreddore, asma, mal di gola e malattie polmonari, ma anche contro vermi, emicrania, epilessia, psoriasi, e secondo certe fonti contribuirebbe addirittura a ri-pigmentare i capelli bianchi.
Se ne usa l’olio, dal sapore delicato, ma per chi faticasse comunque ad assumerla in questa forma, in erboristeria si trova la Nigella anche in perle. L’ideale è ovviamente iniziare il trattamento in anticipo, parlando delle allergie stagionali due mesi è il periodo necessario, ma il rimedio si presenta piuttosto efficace anche in fase acuta.
A supporto di questi dati si possono citare gli studi del dr. Peter Schleicher, immunologo bavarese, membro dell’Accademia Internazionale delle Scienze. Egli è il ricercatore occidentale che ha modernamente testato l’azione della Nigella su 600 pazienti con allergie di vario tipo, ottenendo un’importantissima attenuazione o addirittura guarigione nel quasi 70% dei casi.
Ciò avviene perché la Nigella riesce a correggere buona parte delle disfunzioni del sistema immunitario, e soprattutto è il migliore strumento sulle allergie, ma anche su malattie autoimmuni, come ad esempio la tiroidite di Hashimoto. Inoltre la Nigella è un potente antinfiammatorio sistemico, e quindi utilizzabile su tutti i tipi di infiammazione. I più brillanti e veloci risultati si hanno sul tratto digestivo, dove l’olio riesce a concentrarsi maggiormente. Unica controindicazione è che potrebbe rallentare o impedire la contrazione dell’utero nel parto.