Madonna di Trevignano: Gisella sedotta e abbandonata dalla Diocesi

Per anni la santona ha goduto dei favori di molti amici in tonaca pronti a dare credito ai suoi presunti miracoli. Ora è l’unica a pagare.

TREVIGNANO (Roma) – Gisella Cardia marca visita? Per la prima volta la santona di Trevignano non si è presentata all’appuntamento mensile causando malumori tra i suoi irriducibili accoliti. In poche parole il 3 aprile scorso, e senza preavviso, Maria Giuseppa Scarpulla, ha disertato il consueto incontro con la “sua” Madonna ed i fedeli mariani. Dunque niente messaggi, niente apparizioni, niente proclamazioni plateali di imminenti presunti disastri umani e quant’altro. La santona, travolta dallo scandalo, ha preferito ascoltare il vescovo Marco Salvi che, settimane addietro, ha sbugiardato la sedicente veggente con un provvedimento nel quale si legge bene che in via Campo delle Rose non è accaduto, né accade, nulla di trascendentale. Men che meno di divino.

Il vescovo Romano Rossi con Gisella Cardia in chiesa

Nella tarda mattina, furbescamente, la santona è tornata a farsi sentire con  un comunicato che ha tutte le sembianze della “capitolazione”:” Gisella Cardia non sarà presente alla preghiera del 3 aprile 2024 per dimostrare la sua comunione con la chiesa di Cristo, auspicando un nuovo dialogo con il vescovo di Civita Castellana. Chiede a tutti i fedeli di accompagnare questo delicato momento con la preghiera, il suo cammino non si ferma, ma al contrario continua in obbedienza alla voce dello spirito che invita a un tempo di silenzio e preghiera. Dio vi benedica tutti”. Insomma una vera e propria “Caporetto” per la sedicente carismatica che moltiplicava gnocchi e pizze, che mostrava le stimmate e che spergiurava di vedere e sentire la Beata Vergine in quel lotto di terreno, vista lago, dove sarebbe dovuto sorgere un santuario da mille e una notte.

Grande delusione da parte di chi, sin dalla prima mattina, aveva raggiunto lo spiazzo delle apparizioni nella convinzione che Gisella si sarebbe presentata in pubblico, come sempre. I suoi fedelissimi, piuttosto delusi, non si tirano indietro ma una parte di loro non si farà più vedere a Trevignano, questo è certo. Altri, davvero pochi, non mollano:

La veggente marca visita e non si presenta in pubblico

” A noi non interessa quello che dice il vescovo – dice GiovanniNoi continueremo a venire perché crediamo nei miracoli della Madonna di Trevignano. E quello che dice Gisella si è sempre avverato”. Purtroppo però di miracoli nel vero senso della parola non ve ne sono stati e per il resto non c’è prova scientifica o “ecclesiastica” che sia avvenuto davvero, cioè senza trucco e senza inganno. Del resto l’esperienza insegna: in Italia, ieri come oggi, si contano decine e decine di presunti fenomeni soprannaturali in seno a Madonne che piangono, statue di Padre Pio, gruppi di preghiera che vedono il sole oscillare da una parte all’altra dell’orizzonte, lacrimazioni di sangue di statue e immagini riproducenti l’effige di santi e beati.

Insomma fenomeni che, negli anni, sono stati poi in larga parte smascherati puntando i riflettori su personaggi che, in un modo o nell’altro, approfittando della credulità popolare, hanno colto l’occasione per farsi i propri interessi. Per carità non sarà questo il caso dell’ex imprenditrice siciliana ma quanto accaduto ormai da anni nel piccolo paese che si affaccia sul lago di Bracciano un qualche sospetto lo suscita. Ad essere sinceri. Ma ciò che colpisce di più in questa vicenda che, a parere nostro sta durando un po’ troppo, è la partecipazione di certi personaggi con la tonaca che, negli anni, hanno avallato i fenomeni “paranormali” di cui si dice depositaria la santona di Trevignano.

L’attuale vescovo di Civita Castellana, monsignor Marco Salvi

Non è stato forse un alto prelato a portare la statua della Madonna in chiesa durante una funzione religiosa? Non c’è stato forse più di un sacerdote che avrebbe legittimato l’operato della veggente peloritana? Dunque non tutte le colpe debbono gravare su Gisella che, vere o false che siano le sue performance divinatorie, ha fatto la sua parte senza strappare un capello a nessuno. Piuttosto la Diocesi, altrettanto pubblicamente, dovrebbe far sapere quali provvedimenti siano stati presi per chi ha “sposato” la causa di Gisella portandosela sottobraccio in “processione” o durante la messa. Insomma Gisella è andata bene per anni, e ha fatto comodo a qualcuno. Poi, quando è arrivata la burrasca, addio Santona.

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