Vicenza – Blitz della Gdf in ditta tessile cinese, sequestrate 26 macchine da cucire

I finanzieri hanno scoperto violazioni delle norme sulla sicurezza dei lavoratori, e confiscato anche tre presse e macchinari pericolosi.

Vicenza – I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza e il personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro della città veneta, nei giorni scorsi, hanno effettuato un accesso presso un laboratorio tessile sito a Tezze sul Brenta (VI) e riconducibile a una ditta individuale gestita da un cittadino di nazionalità cinese, operante nel settore del confezionamento di abbigliamento. Una ditta in cui hanno scoperto irregolarità e proceduto al sequestro di 26 macchine da cucire e presse.

All’atto dell’accesso, i finanzieri del Gruppo di Bassano del Grappa, unitamente al personale dell’Ispettorato del Lavoro di Vicenza, hanno rilevato un lavoratore “in nero” di nazionalità cinese e, pertanto, l’Ente ha proceduto alla sospensione dell’attività imprenditoriale ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 81/2008, stante la presenza di personale in nero in misura superiore al 10% di quello presente sul posto.

Nel corso del controllo, i finanzieri bassanesi e gli ispettori di Vicenza hanno inoltre accertato la sussistenza di numerose ipotesi di reato in materia sicurezza sul luogo di lavoro con particolare riferimento alla messa a disposizione dei lavoratori di attrezzature recanti grave rischio elettrico di esplosione, all’assenza di garanzia di un’adeguata protezione da contatti elettrici, incendi e rischio di esplosione per il personale impiegato nonché l’assenza di mezzi idonei di estinzione.

Alla luce delle molteplici e gravi violazioni delle norme poste a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori rilevate, le Fiamme Gialle bassanesi e l’Ispettorato del Lavoro di Vicenza hanno immediatamente sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza il laboratorio tessile, le macchine da cucire e le presse.

Nello specifico, i locali di lavoro e i dormitori adiacenti sono stati trovati in precarie condizioni d’igiene, privi di un’idonea segnaletica di sicurezza, peraltro con le vie di fuga ostruite per via dell’accumulo di scarti di lavoro sul pavimento e le macchine da cucire sono risultate prive di qualunque tipo di congegno di sicurezza.

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