Gesto razzista, parte attrice la solita Lega

Non serve baciare il rosario se poi si emarginano i più deboli. O forse ci siamo persi uno dei 10 comandamenti. E pensare che Gesù era palestinese.

Il 4 novembre 2019 si è celebrato il centesimo anniversario della vittoria italiana nella Grande Guerra. In occasione della celebrazione per tutto il Bel Paese sono state tante le manifestazioni di giubilo e di commemorazione per quella che è stata una delle pagine più dure e sanguinolente della storia dello Stivale. Sindaci e consiglieri di tutta la nazione hanno indetto nelle piazze grandi feste, convocando la cittadinanza tutta per ricordare il sacrificio di tanti italiani morti al fronte. Proprio nella Prima Guerra Mondiale il sacrificio maggiore venne da parte degli “ultimi”: emarginati, disoccupati e meridionali che vennero spediti a combattere contro un nemico militarmente più forte, ma spinti da un forte sentimento eroico, riuscirono a portare a casa la vittoria. A cent’anni dalla fine della guerra gli “ultimi” esistono ancora, l’unica differenza rispetto ad allora sta nel fatto che non parlano più con le lettere aperte – caratteristica dei dialetti del Sud – ma indossano la pelle di un colore diverso, per molti “sbagliato”. Non ha perso tempo a sottolinearlo anche il sindaco di Portogruaro (Veneto) Maria Teresa Senatore. Infatti, in occasione della festa la rappresentante della Lega Nord ha stretto le mani di tutti gli studenti presenti in piazza, eccezion fatta per una persona: una giovane ragazza di colore. Questo non è semplicemente un chiaro gesto razzista, ma un segno di come la forma politica conti più della sostanza. Non serve baciare il rosario se poi si emarginano i più deboli. O forse ci siamo persi uno dei 10 comandamenti. E pensare che Gesù era palestinese.

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