PROTESTE IN TUTTA EUROPA CONTRO LA RICERCA SCIENTIFICA SEMPRE PIÙ CRUENTA CONTRO GLI ANIMALI. UNA LEGGE VIETA LA VIOLENZA SULLE SCIMMIE
Lo scorso 12 ottobre si è tenuta a Torino una manifestazione di protesta, organizzata dalla LAV, contro la sperimentazione animale, in particolare contro l’impiego da 4 a 6 macachi in un progetto dell’Università di Torino, con la collaborazione dell’Università di Parma.
Tale progetto sperimentale, che nasce nell’ambito di una ricerca sulla cecità da trauma, prevede che le scimmiette debbano essere rese cieche clinicamente per poi essere addestrate e usate per cinque anni, per poi essere tristemente eutanizzate, uccise.
Presenti numerosissime associazioni animaliste: Osa, Parma Etica, Enpa, Animalisti Italiani, Vita da cani, Animalisti Onlus, SOS GAIA, UNITED ARTIST FOR ANIMALS, LNDC animal protection, INTERNATIONAL ANIMAL PROTECTION LEAGUE ITALIA – IAPL, Essere Animali, Leal, Leidaa, LIMAV, ANIMAL AMNESTY, LAC, Parte in causa – Associazione radicale antispecista, Task Force Animalista.
La partecipazione è stata in massa e il risultato ottimale, tanto che, all’indomani della manifestazione, è stata presentata un’interrogazione alla Commissione di Bruxelles sulle autorizzazioni alla sperimentazione su primati non umani.
Tal iniziativa vuole porre l’attenzione sulla contraddizione sussistente tra la direttiva europea che prescrive modalità di ricerca senza l’utilizzo di animali (in particolare, le scimmie) e i finanziamenti europei di progetti che prevedono la sperimentazione animale.
La legge prevede, peraltro, che la sperimentazione, soprattutto se attuata sui primati, debba essere autorizzata dallo Stato in cui verrà eseguita e che tale autorizzazione debba essere preceduta dall’analisi del Ministero della Salute nonché del Consiglio superiore di Sanità.
Invece, i manifestanti denunciano che il progetto autorizzato, approvato dall’Università di Torino con la collaborazione dell’Università di Parma, “LIGHTUP – Turning the cortically blind brain to see”, avrebbe ricevuto un importante finanziamento europeo, addirittura prima che venisse autorizzato in Italia dagli enti di riferimento.
Lo sconcerto dei manifestanti e di tutti coloro che nutrono empatia nei confronti dei poveri animali utilizzati per la sperimentazione aumenta se si pensa che, così come denuncia la LAV, i soldi per finanziare tale progetto sarebbero stati reperiti dal progetto “Horizon 2020”, un progetto nato per finanziare un modello di ricerca etica, quale di certo non è quella sui macachi che, da oltre trent’anni, vengono sottoposti a crudeli test invasivi.
In un comunicato della LAV successivo alla manifestazione del 12 ottobre, si leggono parole molto dure del presidente Gianluca Felicetti: “…I primati non umani utilizzati negli ultimi anni sono aumentati quasi del 50%. Gli esperimenti su animali senza anestesia sono aumentati fino a rappresentare quasi il 30%. Fate i conti su 600mila animali l’anno… I dati sono ufficiali, diffusi dal ministero della Salute, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, se hanno un limite è solo per difetto perché compilati su autocertificazione degli stessi stabulari di sperimentazione. Falsi dati, quindi, care Università di Torino e Parma, chi li diffonde? Il ministro, il ministero, ai sensi della normativa vigente, hanno la possibilità di revocare l’autorizzazione. I macachi non sono per fortuna ancora stati utilizzati nella parte invasiva, non hanno ancora gli elettrodi in testa (definiti “piercing”, in tv da uno degli sperimentatori, con quale faccia, si vergogni) i macachi possono essere ancora salvati e quei 2 milioni di euro possono essere ancora spesi per ricerche davvero utili per i malati. Ministro e ministero della Salute hanno la nostra istanza sul loro tavolo da giorni. Cosa aspettano a esprimersi? Stiamo mettendo all’angolo la sperimentazione sugli animali in Italia. Continueremo ancora fra due settimane, da sabato 26 ottobre con la mobilitazione nazionale per ottenere che il ministro Speranza dal prossimo 1° gennaio faccia entrare in vigore lo stop degli esperimenti su animali che si continuano a fare, nel 2019…, per dire che alcol, droghe, tabacco fanno male. Speranza non faccia come la sua predecessore Lorenzin, che posticipò di due anni il divieto. Dia speranza, appunto, a una ricerca giusta, utile per gli umani, che, come in altri Paesi, da lavoro proprio perché innovativa, a giovani “camici bianchi”; una ricerca eticamente giusta, libera, davvero libera dalla dittatura della sperimentazione sugli animali!”.
Ed infatti, il 26 ed il 27 ottobre la Lav ha manifestato in numerose piazze italiane per mandare un messaggio al ministro e per diffondere il progetto di ricerca dell’Università di Pavia, che ha messo a punto un modello alternativo per testare l’alcol, senza sacrificare nessun animale.
Gli Stati Uniti hanno annunciato l’intenzione di ridurre al 30%, entro il 2025, i finanziamenti alla ricerca sugli animali, per poi abolirli del tutto entro il 2035.
Ci chiediamo: l’Europa intende adeguarsi o vuole rimanere ferma alla sperimentazione animale? E l’Italia cosa vuole fare? Il Ministro intende rispondere con i fatti alla ferma presa di posizione della LAV?