Fino al 31 dicembre tariffe meno care del 25% per i residenti grazie ai fondi della Regione. Resta un tabù intervenire sulle compagnie.
Roma – Alla fine paga Pantalone, che poi sarebbero in prima battuta i siciliani e in buona sostanza tutti gli italiani. Nonostante decreti, annunci del governo contro il caro-voli, indagini dell’antitrust sui famigerati algoritmi colpevoli di far schizzare contemporaneamente le tariffe delle compagnie alle stelle, nulla è cambiato sotto, anzi nel cielo dei voli italiani.
Ci eravamo lasciati a Natale con autentici salassi sopportati dagli utenti per raggiungere la Sicilia e la Sardegna e ci avviamo tranquillamente a Pasqua chinando ancora il capo di fronte ad una speculazione che della sbandierata concorrenza liberale tra vettori diversi, secondo la moderna vulgata a tutto vantaggio dei consumatori finali, ha dimostrato di farsene un baffo.
Che le compagnie macinino profitti aumentando contemporaneamente i prezzi nei periodi di punta del traffico turistico – Pasqua, Natale e vacanze estive – è il segreto di Pulcinella, che lo Stato e gli organi preposti possano intervenire con una qualche efficacia è una pja illusione. E’ il mercato baby…
Così davanti alle sacrosante rimostranze di un popolo come quello siciliano che non può permettersi di accendere un mutuo ogni qual volta si muove dall’isola, la mano al portafogli l’ha messo la Regione Sicilia, annunciando che dal 15 marzo e fino al 31 dicembre tutti i residenti che viaggeranno verso qualunque aeroporto d’Italia potranno godere di un risparmio sulle tariffe aeree del 25 per cento.
Alcune categorie deboli avranno un ulteriore 25 per cento caricando i biglietti nell’apposita piattaforma creata. Ad annuncialo è stato il presidente della Regione, Renato Schifani. Il provvedimento estende alle altre tratte l’iniziativa già in corso dall’inizio dell’anno per gli aeroporti di Milano e Roma.
La misura è finanziata dalla Regione siciliana con propri fondi, 33 milioni di euro le risorse stanziate finora. Le compagnie Ita e Aeroitalia hanno attivato fin da subito un link nelle proprie piattaforme dedicato ai residenti siciliani che acquistando i biglietti aerei ottengono immediatamente lo sconto del 25 per cento. Chi viaggia con le altre compagnie può caricare i biglietti nella piattaforma della Regione per avere il contributo del 25 o del 50 per cento.
Plaudono ovviamente, e ne hanno ben donde i siciliani, ai quali viene finalmente garantito il diritto a viaggiare ad un prezzo sostenibile, ma resta il fatto che non si possono chiamare sconti i risparmi sui prezzi pagati dalle amministrazioni pubbliche, continuando a non affrontare la questione che sta a monte del problema, l’impunità di un sistema soltanto a parole aperto e concorrenziale, dove invece c’è chi specula su servizi fondamentali come i trasporti senza pagare pegno. E soprattutto non fa sconti.