L’incredibile episodio alla vigilia della chiusura della mostra in corso. I ladri hanno perso per strada uno dei lavori esposti. Il direttore Guerri convoca per domani una conferenza stampa.
Brescia – Un furto storico, di quelli che lasciano il segno. Anche perché una cosa così non era mai successa. Ha dell’incredibile la rapina che si è consumata al Vittoriale degli italiani, la celebre istituzione museale di Gardone Riviera, in provincia di Brescia, ricavata all’interno della casa di Gabriele D’Annunzio. Tutte le opere – ben 49 – che componevano l’esposizione “Come un oro caldo e fluido. Gli ori di Umberto Mastroianni”, in corso dal 30 dicembre e che doveva chiudersi oggi, erano sparite dalle teche.
A scoprire il clamoroso furto sono stati gli addetti della grande area museale che si affaccia sul lago di Garda, che quando hanno aperto le porte hanno trovato tutti gli espositori vuoti. All’interno avrebbero dovuto esserci gioielli e sculture in oro. La mostra, curata da Alberto Dambruoso su progetto del Cigno GG Edizioni Roma, era allestita nella zona “D’Annunzio Segreto”, una porzione sotterranea della casa museo utilizzata per le rassegne temporanee. I responsabili del Vittoriale, diretto da Giordano Bruno Guerri, hanno immediatamente chiamato i Carabinieri, che hanno fatto intervenire gli specialisti del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, competenti per tutta la Lombardia.
Una delle opere trafugate, che erano state prestate al Vittoriale direttamente dalla collezione della famiglia dell’artista Umberto Mastroianni, è stata recuperata a poca distanza dalla sala espositiva, sempre all’interno del complesso museale, probabilmente persa dai ladri durante la fuga. Il pezzo è ora affidato alla Scientifica per cercare eventuali tracce utili alle indagini. A entrare in azione sarebbe stata una banda di professionisti che ha studiato nel dettaglio il colpo.
La notte del furto infatti erano attivi gli allarmi, che non sono suonati, ed erano presenti guardie giurate all’interno e all’esterno della struttura, che non si sono accorte di nulla. Per farsi strada è stata forzata una porta laterale dalla parte del bosco. All’interno dello spazio museale i ladri hanno lavorato con perizia, aprendo, senza romperle, le teche a incastro che custodivano gioielli e sculture di Mastroianni. Nella stessa sala erano esposte anche opere di un altro maestro orafo, Buccellati, che non sono state toccate. Umberto Mastroianni – figlio di Vincenzo Mastroianni e della seconda moglie Luigia Maria Vincenza Conte e zio dell’attore Marcello Mastroianni – fu uno tra i più significativi e geniali artisti della scultura del Novecento.
La mostra allestita al Vittoriale contava una cinquantina di pezzi tra gioielli e sculture riconducibili a un unico registro linguistico, quello della scultura-pittura di Mastroianni. In serata il presidente del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri, con una nota ha confermato l’accaduto e spiegato che “nulla del lascito dannunziano è stato invece fortunatamente toccato. Siamo da subito al lavoro con i carabinieri di Gardone Riviera e gli specialisti del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, e la prima buona notizia è che un pezzo è già stato recuperato. Stiamo già lavorando con le forze dell’ordine per tutelare il Vittoriale. Organizzeremo una conferenza stampa sabato per aggiornamenti, al Vittoriale”. Per il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, “la notizia desta una grande amarezza e ci lascia la sensazione di un luogo d’arte e cultura profanato da persone che non ne hanno alcuni rispetto”.
Il Vittoriale ha convocato per domani una conferenza stampa per rendere noti gli aggiornamenti sulle indagini.