I fondi arrivavano grazie all’hawala, un antico metodo di trasferimento di denaro ancora in uso nel Medio Oriente.
Sassari – Due siriani sono stati arrestati a Olbia (Sassari) per associazione con finalità di terrorismo internazionale. Entrambi i provvedimenti sono stati emessi dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Sassari ed eseguiti dalla Polizia di Stato della Questura di Sassari, in stretto raccordo con la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno.
Secondo quanto emerso dall’attività di indagine i due, dal 2014 e fino agli inizi del 2018, avrebbero fatto parte di una organizzazione dedita all’hawala, un antico metodo di trasferimento di denaro ancora in uso nel Medio Oriente e non solo, con cui effettuavano rimesse dall’Italia alla Siria (ed anche in direzione opposta) in favore delle milizie combattenti siriane di opposizione al regime di Bashar al-Assad. Tali milizie avrebbero utilizzato nella loro lotta metodi che prevedono l’uso indiscriminato della violenza, incuranti del coinvolgimento di civili inermi, e accettando gli effetti collaterali della violenza diretta.
Nel corso delle indagini della Digos di Sassari, dirette dai Sostituti Procuratori della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Cagliari, Danilo Tronci e Rossana Allieri, oltre all’attività di finanziamento alle milizie combattenti rivoluzionarie siriane erano emersi diversi video di giuramenti, di esercitazioni militari, di esaltazioni di vittorie, di scene di guerra con esplosioni di armi, il cui filo comune era la celebrazione delle forze rivoluzionarie che combattono, con violenza, il regime siriano.
Gli arrestati sono stati entrambi condannati ad anni 5 e mesi 6 di reclusione, ed in virtù del periodo di carcerazione “presofferto” in stato di custodia cautelare in carcere, sconteranno circa 1 anno e sei mesi di reclusione, presso la casa Circondariale di Bancali (SS), dove sono stati tradotti.