Candeggina nelle ampolle del vino per la Messa: un’altra intimidazione per don Felice Palamara

Nuove minacce al parroco di una frazione di Cassaniti, paese commissariato per mafia. Poche settimane fa danneggiata la sua auto.

Vibo Valentia – Tentativo di avvelenamento nei confronti di don Felice Palamara, parroco di San Nicola di Pannaconi, una frazione di Cessaniti in provincia di Vibo Valentia. Mentre celebrava la messa, infatti, il parroco si è accorto che nelle ampolle dell’acqua e del vino era stata messa della candeggina. A quel punto il prete ha interrotto il rito e chiamato i carabinieri. Non è la prima volta che don Palamara è vittima di minacce e intimidazioni. Poche settimane fa la sua auto era stata danneggiata nei pressi della chiesa. E al suo indirizzo erano state spedite lettere dai toni inequivocabili.

Dopo aver consacrato le ampolle, avvicinando il calice, il prete non ha potuto fare a meno di sentire un odore più che sospetto. Don Palamara soffre di asma ed è cardiopatico: la candeggina, la cui presenza nelle ampolle è stata confermata dalle analisi, avrebbe avuto effetti gravissimi. “Sono certo che questa intimidazione non sia opera dei miei parrocchiani, sono qui da dieci anni e con la gente del posto ho sempre avuto un rapporto di affetto reciproco”, ha detto al Corriere della Sera. Immediata e calorosa la solidarietà dei parrocchiani, che si sono stretti intorno al prete.

il paese di Cassaniti è stato commissariato nell’agosto 2023 dopo le dimissioni del sindaco, visto che erano emersi possibili condizionamenti mafiosi nell’ambito dell’amministrazione comunale. Da allora le intimidazioni si sono ripetute, soprattutto nei confronti dei sacerdoti. Oltre a don Palamara, è finito nel mirino anche don Francesco Pontoriero, il parroco di Cessaniti, che aveva ricevuto una lettera con esplicite minacce di morte, con tanto di lama affilata allegata. Poi sul cofano della sua auto era stato lasciato un gatto morto: “La diocesi sta vivendo un momento di sofferenza a causa di atti intimidatori che nulla hanno a che fare con la normale vita cristiana delle parrocchie”, ha detto il vescovo, subito accorso a manifestare la sua solidarietà.

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