Meloni e Schlein guardano a Cagliari per valutare la tenuta del centrodestra e la prova del Pd a braccetto con i Cinque stelle.
Cagliari – In Sardegna i seggi per il voto delle regionali si sono chiusi ieri sera alle 22. L’affluenza definitiva è andata oltre il 52% degli aventi diritto, che erano 1.447.761: 709.840 uomini e 737.921 donne, suddivisi in 1.844 sezioni. A sfidarsi per la carica di presidente della Regione sono quattro candidati: in ordine alfabetico Lucia Chessa con la lista autonomista Sardigna R-esiste, Renato Soru con la Coalizione sarda formata da cinque liste, Alessandra Todde per il campo largo a trazione Pd-M5s che raggruppa 10 liste e Paolo Truzzu del centrodestra con nove liste.
Un test locale sì, ma solo sulla carta. Perché dalle regionali sarde i leader politici romani si attendono indicazioni fondamentali in vista delle prossime elezioni europee. Quindi la posta in palio si annuncia alta. Meloni testa la blindatura del centrodestra e Fratelli d’Italia in vista della sfida per Bruxelles e la conferma del del trend conservatore. Ovviamente è lo scenario contrario quello auspicato dalla dirigenza del Partito democratico e da Giuseppe Conte che invece sognano la riscossa del “campo largo”.