“Business dell’accoglienza” a Favara, accuse prescritte: tutti prosciolti 

Le accuse di falso e truffa erano già state spazzate via dalla prescrizione che adesso “cancella” pure l’associazione a delinquere.

Agrigento – La prescrizione, che già aveva spazzato via l’accusa di truffa, cancella pure quella di associazione a delinquere. Il processo a carico di quattro responsabili della Omnia Academy, associazione che gestiva 15 centri di accoglienza fra le province di Agrigento e Caltanissetta, accusati di avere realizzato una gigantesca truffa nella gestione dell’ospitalità, si ferma prima ancora di entrare nel vivo. I giudici della seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, come chiesto dallo stesso pm Alessia Battaglia e dai difensori degli imputati, gli avvocati Daniela Posante e Antonella Arcieri, hanno emesso una sentenza di non doversi procedere.

La presunta organizzazione a delinquere avrebbe, infatti, operato fino a febbraio del 2015 e il termine massimo matura in 7 anni. Considerati anche i rinvii chiesti dalla difesa, che interrompono la prescrizione, il tempo è scaduto. I giudici, lo scorso febbraio, avevano emesso una sentenza di non doversi procedere per tutti i reati di falso e truffa contestati in quanto risalenti a oltre una decina di anni fa e, quindi, prescritti. Sul banco degli imputati Francesco Morgante, 55 anni; Anna Maria Nobile, 51 anni; Giovanni Giglia, 59 anni e Giuseppe Butticé, 59 anni; tutti di Favara.

L’indagine ipotizzava l’esistenza di una vera e propria organizzazione a delinquere che avrebbe truffato lo Stato attraverso la falsificazione dei registri delle presenze dei migranti in modo da ottenere il rimborso per l’ospitalità dei profughi che, in realtà, si erano già allontanati, erano stati trasferiti o, persino, finiti in carcere. Ipotizzata anche una truffa nei rimborsi delle spese sostenute per l’accoglienza degli immigrati come ad esempio le forniture di viveri e vestiario che sarebbero state “gonfiate” per ottenere, anche in questo caso, un rimborso illegittimo da parte dello Stato. I giudici disporranno anche il dissequestro di numerosi immobili e beni di altra natura sequestrati durante le indagini.

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