Sviluppa miocardite a causa del vaccino anti-Covid: 36enne indennizzata a vita

La decisione della Commissione medica ospedaliera di Messina: donna aveva ricevuto una dose di Astrazeneca e due di Pfizer. Riceverà circa 1800 euro ogni due mesi.

Palermo – Come la maggior parte degli italiani si era dovuta vaccinare durante la pandemia per evitare le restrizioni imposte dal Governo, ma purtroppo a causa delle tre dosi anti-Covid ha subito danni irreversibili, sviluppando una miocardite in seguito alle iniezioni obbligatorie. A lei ora spetta un indennizzo a vita, deciso dalla Commissione medica ospedaliera di Messina, come annunciato dagli avvocati della donna, Ermanno Zancla e Dario Bonuso. Questo accoglimento dell’istanza potrebbe rappresentare un punto di svolta per il futuro.

La compensazione rientra nei parametri stabiliti dalla legge 210/92 per coloro che subiscono danni irreversibili a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni di sangue e somministrazioni di emoderivati e ne fanno richiesta.

Nonostante la cifra debba ancora essere definita, si stima che sarà di circa 1800 euro ogni due mesi, per l’intera durata della vita della donna. Il ministero della Salute ha il compito di esaminare le richieste. Per la Sicilia, la valutazione spetta al Dipartimento militare di Medicina legale di Messina, che precedentemente aveva respinto istanze, non ritenendo esistente il nesso di causalità tra la vaccinazione e la patologia.

Nel caso specifico, è emerso che i vaccini hanno causato alla donna, di 36 anni, una miocardite alla parete inferiore del ventricolo sinistro al tratto medio, con minima estensione alla parete infero-laterale. La donna aveva ricevuto tre dosi di vaccino tra il 2021 e il 2022, una di Astrazeneca e due di Pfizer. Cinque mesi dopo la seconda somministrazione, i medici del Policlinico le diagnosticarono una lesione compatibile con l’evoluzione anatomopatologica di una pregressa miocardite a verosimile eziogenesi post-vaccinale.

La commissione di Messina ha ora concluso che, sulla base della più recente letteratura scientifica e del rapporto sulla sorveglianza dei vaccini Covid-19 dell’Agenzia italiana del farmaco, è verosimile l’associazione causale tra la somministrazione del vaccino e l’infermità diagnosticata. Pertanto, la commissione medica ospedaliera ha espresso parere favorevole alla concessione dei benefici alla donna.

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