Coppia di pusher usava il bambino di nove anni come esattore

L’uomo dal carcere indicava alla compagna i consumatori da minacciare per recuperare i crediti della droga. E il figlio della donna passava all’incasso.

Andria – Detenzione e spaccio di droga, oltre a estorsione e ricettazione, con l’aggravante di aver sfruttato, per quest’ultimo reato, il figlio di 9 anni. I carabinieri di Andria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Trani per la coppia, finita nei guai dopo l’arresto in flagranza dell’uomo.

Gli uomini dell’Arma lo avevano “beccato” con una ventina di grammi di cocaina suddivisa in 5 dosi, materiale da taglio (mannite) del peso di 9 grammi circa, materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione, oltre ad una pistola revolver a tamburo, calibro 44, priva di matricola e segni identificativi, una pistola 85 semiautomatica, calibro 8, con canna modificata verosimilmente clandestina, completa di caricatore vuoto, diverse munizioni di vario tipo.

Finito in carcere, l’uomo durante i colloqui con la convivente indicava nominativi e modalità per il recupero del denaro, chiedendole di avvicinare gli acquirenti debitori e minacciarli per l’immediata consegna di quanto dovuto. I militari hanno monitorato le fasi di recupero dei crediti che, in più di una occasione avvenivano tramite il figlio minore della donna. Quest’ultima utilizzava il bambino per acquisire il denaro, verosimilmente per non destare sospetto alle forze dell’ordine che potevano eventualmente avvicinarsi per un controllo. Otto gli acquirenti identificati che, in alcuni casi tramite minaccia, sarebbero stati costretti a consegnare somme di denaro alla donna, tramite il piccolo.

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