Vilfrido Willy Branchi è stato ucciso a Goro nel 1988 da killer rimasti ignoti. Nel 2015 una lettera anonima aveva riacceso le speranze ma inutilmente.
Ferrara – Forse una svolta nel cold-case che riguarda la morte di Willy Branchi, brutalmente morto ammazzato a Goro il 29 settembre del 1988 senza ottenere giustizia. La possibile soluzione del caso potrebbe essere contenuta nella lettera anonima pervenuta al fratello della vittima nel 2015. Nella missiva l’ignoto autore sembrava saperla lunga sul killer, sui suoi amici e su un certo ambiente di depravazione e non solo che all’epoca dei fatti aveva fatto da proscenio al barbaro omicidio.
Carabinieri di Ferrara e Procura estense chiedono allo sconosciuto redattore di venire allo scoperto, di presentarsi in caserma e fare il proprio dovere cosi da non vanificare i nove anni di indagine che dal 2014 ad oggi sono state eseguite a tutto tondo onde fare emergere la verità.
I dati forniti dai carabinieri sono sconvolgenti: 229 persone ascoltate, 205.000 conversazioni intercettate, pari a 11.300 ore di ascolto, hanno permesso di “accertare la non genuinità delle dichiarazioni rese da otto persone, iscritte sul registro degli indagati con le ipotesi di reato di false informazioni al pubblico ministero e, nel caso più grave, calunnia“. Chi sa deve parlare.