Al Museo degli Innocenti il “fascino della seduzione” del padre dell’Art Nouveau: le magiche atmosfere della Parigi fin de siècle in oltre 170 opere.
Firenze – Il fascino sottile ed elegante della Belle Époque rivive a Firenze nelle opere di Alphonse Mucha, il più importante artista ceco, considerato il “padre” dell’Art Nouveau. Oltre 170 opere spettacolari, tra cui manifesti, disegni e oggetti, accompagnano fino al 7 aprile i visitatori nella Parigi di fine ‘800 e inizio ‘900, all’epoca protagonista di un vero e proprio boom artistico. Nelle sale del Museo degli Innocenti anche una selezione di opere italiane che documentano l’evoluzione dello stile che ammaliò la borghesia prima della tragedia della Grande Guerra.
Fervente patriota e sostenitore della libertà politica dei popoli slavi, Alphonse Mucha nasce a Ivančice, nella Repubblica Ceca, nel 1860. Nel 1887 si trasferisce a Parigi dove affina le sue arti e incontra la donna che cambierà per sempre la sua vita, Sarah Bernhardt, l’attrice più bella e famosa dell’epoca, che affida a lui la sua immagine rendendolo popolarissimo. Nasce così il mito delle “donne di Mucha”, e le aziende se lo contendono per reclamizzare i propri prodotti, dando vita alle intramontabili campagne pubblicitarie come quella del cioccolato Nestlé, dello champagne Moët & Chandon, e ancora delle sigarette, della birra, dei biscotti e dei profumi. Mucha però non dimentica l’impegno patriottico e sociale. Nel 1910 torna a Praga e si dedica per quasi venti anni a quello che è considerato il suo più grande capolavoro, l’Epopea slava, opera
colossale composta da venti enormi tele in cui racconta i principali avvenimenti della storia slava. Mucha morirà a Praga nel 1939.
Il percorso dell’esposizione, tematico e cronologico, presenta oltre 170 opere: manifesti, libri, disegni, olii e acquarelli, oltre a fotografie, gioielli, opere decorative, che permettono al visitatore di approfondire la complessità e l’eclettismo di Mucha accanto a un nucleo di opere italiane che raccontano il contesto dell’evoluzione dello stile Art Nouveau in Italia. La mostra vuole mettere in luce, oltre al talento, anche il grande lavoro di ricerca e riflessione che ha accompagnato l’evolversi dell’arte di Mucha, senza mai perdere di vista l’attaccamento alla sua terra d’origine, per la cui indipendenza lotterà tutta la vita. Mucha credeva che l’arte non dovesse limitarsi a essere piacevole alla vista: doveva comunicare un messaggio spirituale, elevare gli spettatori e soprattutto parlare a tutte le persone.
Tra fine Ottocento e inizio Novecento, Parigi era considerata il centro del mondo dell’arte. È la cosiddetta Belle Époque, c’è un grande entusiasmo e Alphonse Mucha diventa il più famoso e conteso artista dell’epoca. Le sue opere, le sue illustrazioni, i poster teatrali e la nascente pubblicità danno vita ad una nuova forma di comunicazione. Le sue opere diventano subito famose in tutto il mondo, il suo stile è il più imitato, la potente bellezza delle sue donne entra nell’immaginario collettivo di tutti. È lo sguardo di una donna nuova, che rivendica il diritto di una libertà e dignità che, fino ad allora, le è stata negata. È l’inizio della modernità, di cui Mucha, con un linguaggio influenzato dai Preraffaelliti, dalle xilografie giapponesi, dalla bellezza della natura,
dalla decorazione bizantina e da quella slava, si fa portavoce.
È un’arte nuova anche nella progettazione, partendo dall’osservazione della natura, Mucha si avvale delle nuove conoscenze scientifiche, quelle che definirà “teorie su come incantare”, i meccanismi della percezione visiva (occhio-nervi- cervello). E, allo scopo di determinare quali siano le forme e le linee più piacevoli, suggerisce di apprendere dalle strutture organiche della natura la legge delle proporzioni equilibrate: “La natura visibile, che cogliamo attraverso gli occhi, ci circonda di forme ricche e armoniose. La meravigliosa poesia del corpo umano e di quello animale, e la musica di linee e colori che promana da fiori, foglie e frutti, sono le più evidenti maestre per lo sguardo e per il gusto”.
A complemento dell’esposizione, una sezione dedicata allo sviluppo del nuovo linguaggio artistico nel nostro Paese: un omaggio al fiorentino Galileo Chini, uno dei protagonisti dell’Art Nouveau in Italia.
“Alphonse Mucha. La seduzione dell’Art Nouveau”.
Museo degli Innocenti, Piazza della SS. Annunziata,13 – Firenze
Dal 27 ottobre 2023 al 7 aprile 2024
Orario apertura: Tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 19.00 (La biglietteria chiude un’ora prima)
Informazioni e prenotazioni: tel. 055 0981881. Sito: www.museodeglinnocenti.it