L’omicidio di Pierina Paganelli diventa un rebus: tanti sospetti, nessun indagato

Gli inquirenti puntano su familiari e conoscenti, ma tutti avrebbero un alibi. Reggeranno all’esame del Dna? E se il il killer fosse un estraneo?

RIMINI – L’assassino di Pierina Paganelli, 78 anni, ex infermiera, uccisa con 29 coltellate sotto il garage di casa lo scorso 3 ottobre, non ha ancora un volto. Numerosi i sospettati, nessun indagato formale, ma il fascicolo dell’omicidio, al momento in cui andiamo in stampa, rimane ancora contro ignoti. L’anziana donna, ancora molto attiva, sarebbe stata aggredita nel seminterrato del condominio residenziale “Ca’ Acquabona” di via Del Ciclamino 31, a Rimini, dove abitava. Era appena rientrata dalla funzione religiosa nella Sala del Regno dei Testimoni di Geova, intorno alle 22.40, quando qualcuno, approfittando del buio, del fattore sorpresa e magari dopo un appostamento o dopo aver seguito la vittima, aggrediva Pierina massacrandola di fendenti con un coltello acuminato.

Pierina Paganelli

Fatali sarebbero state le prime quattro coltellate inferte dall’assassino su schiena, braccio sinistro, collo e torace, che avrebbero procurato un rapido decesso con copiosa perdita di sangue. Subito dopo l’omicidio l’ignoto killer si sarebbe dato alla fuga mentre diversi condomini avrebbero sentito le urla di dolore di Pierina ormai agonizzante. A ritrovare il corpo esanime dell’anziana pensionata, dopo almeno 10 ore dall’omicidio, sarebbe stata la nuora, Manuela Bianchi, dirimpettaia della suocera, che avrebbe poi dato l’allarme. Sul posto si sono diretti gli agenti della Mobile, diretti dal vice questore aggiunto Dario Virgili e coordinati dal sostituto procuratore Daniele Paci, ed i soccorritori del 118 che non potevano fare altro che constatare la morte di Pierina Paganelli, ritrovata con la gonna e la sottoveste strappate.

Nulla farebbe propendere però per una violenza sessuale, men che meno per una rapina, dunque le ipotesi del movente sarebbero ben altre mentre quanto rilevato sulla scena del crimine non sarebbe altro che un depistaggio. Manuela Bianchi è stata sentita a lungo in questura mentre la Squadra Scientifica avrebbe rivoltato come un calzino tutto il condominio anche a seguito del ritrovamento, con il Luminol, di tracce di sangue davanti al garage di proprietà di Duilio Bianchi, padre di Manuela sposata con il figlio della vittima Giuliano Saponi, 53 anni, il cui appartamento e box sono stati passati al setaccio dagli investigatori e poi posti sotto sequestro.

La Scientifica davanti al garage

Nei giorni successivi sarebbero stati prelevati campioni di sangue alla stessa Bianchi, al fratello Loris e ad una coppia di vicini di casa, Louiss Dassilva, di origini senegalesi, e alla moglie Valeria Bartolucci, per ricavarne il Dna probabilmente da confrontare con il materiale biologico repertato sulla vittima che avrebbe tentato di difendersi dall’aggressione del suo assassino che forse conosceva. A Loris e Manuela Bianchi sarebbero state prese anche le impronte digitali e le misure corporee mentre tutti sarebbero stati fotografati.

E’ plausibile infatti che la Scientifica possa aver reperito campioni di pelle sotto le unghie di Pierina e quant’altro da confrontare con le caratteristiche genetiche delle persone che abitano nel condominio di Pierina e che bene la conoscevano. Ma le stranezze non sono finite. Gli inquirenti hanno sentito anche Giuliano Saponi: l’uomo era stato ricoverato in ospedale dopo una presunta aggressione da parte di un automobilista rimasto ignoto.

Giuliano Saponi ed Emanuela Bianchi

Saponi, lo scorso 7 maggio, si stava recando al lavoro quando, in via Coriano, sarebbe stato raggiunto in pieno volto da un oggetto ogivale metallico, forse uno specchietto retrovisore, come ipotizzano gli investigatori, che gli avrebbe fatto perdere l’equilibrio facendolo cadere rovinosamente sull’asfalto. L’autore del gesto, ovvero l’autista del veicolo in corsa, è rimasto ignoto ma le indagini proseguono. L’incidente è forse legato alla morte di Pierina? Ma c’è molto di più. Pare che dopo quattro giorni dal delitto Manuela Bianchi avrebbe cancellato dal suo profilo Facebook strane frasi, pregne di rancore e rabbia, verso non meglio identificate persone.

Louiss Dassilva

Dalle indagini sugli individui a vario titolo vicini alla vittima sarebbe emerso un presunto rapporto sentimentale fra Louiss Dassilva e la stessa Manuela Bianchi. Relazione questa di cui pare sapessero svariate persone, fra queste, anche la moglie di Dassilva e lo stesso marito di Manuela, nonché figlio prediletto della vittima, che ha anche una sorella di 90 anni, ovviamente distante dalla tragedia. Dunque i rapporti fra Pierina Paganelli e la nuora si sarebbero raffreddati nel tempo proprio per questa supposto legame adulterino? Tutti i sospettati sembrerebbero avere un alibi. Chi più, chi meno.

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