bisfenolo il giornale popolare

Attenzione al bisfenolo, il pericoloso composto organico

E’ peggio della sindrome dell’accerchiamento: in qualunque direzione si guardi ci sono pericoli dappertutto. Specie quelli che riguardano la salute umana.

Roma – L’ultimo allarme è stato lanciato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) sul “bisfenolo A” (BPA) un potenziale pericolo per molte persone. Stiamo parlando di una sostanza chimica un tempo utilizzata in medicina per poi essere, col tempo, impiegata nella produzione di plastica, metallo e tubi dell’acqua potabile. Il report dell’AEA ha registrato che i soggetti provenienti da 11 Paesi partecipanti al test hanno subito un’esposizione di BPA più elevata del limite di sicurezza. Poiché oggi si fa largo uso di contenitori di plastica per alimenti e bevande, si comprende che, in pratica, si mangia… veleno ogni giorno. Questa infida sostanza, inoltre, è presente nelle lattine, nei giocattoli, nei vestiti e, finanche, nelle protesi dentarie.

Uno studio rivela le sue minacce al metabolismo umano

Molti lavoratori, in particolari i cassieri, sono soggetti ad un rischio professionale maggiore di altre categorie, in quanto il… terribile killer è presente sugli scontrini. Uno studio della SIMA, Società Italiana di Medicina Ambientale ha rilevato che questa sostanza si intrufola nel sistema metabolico dell’uomo. Addirittura, è presente nei feti umani causando obesità infantile, insulino-resistenza e diabete. Inoltre nemmeno l’appartato cardiovascolare si salva dalla ferocia del BPA, con una crescita del rischio di sindrome metabolica, arterosclerosi. Ipertensione arteriosa, ipertrofia miocardia e … per finire, l’infarto. Inoltre sono in corso studi sulla sindrome dell’ovaio policistico, l’infertilità maschile e il tumore al seno. Non sono ancora del tutto conosciuti i meccanismi dannosi che il BPA innesca nel metabolismo umano, per cui, almeno nel rispetto del principio di precauzione, sarebbe cosa buona e giusta essere prudenti per tutelare la salute pubblica.

I dati degli ultimi cinque anni a disposizione dell’AEA ci informano che l’esposizione al BPA è ancora rilevante, nonostante l’Unione Europea (UE) abbia introdotto una serie di misure normative per la sua limitazione, che si sono rivelate inefficaci, visto l’aumento delle persone esposte. Sono stati prelevati campioni di urine di 2756 cittadini di undici Paesi europei e la soglia critica è oscillata tra il 71% e il 100%.. Come summenzionato l’UE ha adottate diverse misure legislative. Ad esempio una normativa più esigente sui componenti chimici, sulla produzione di giocattoli e dispositivi medici.

Una maggiore attenzione all’esposizione al BPA

Inoltre, una maggiore valenza all’esposizione sui luoghi di lavoro e all’ambiente in generale, soprattutto riguardo alle emissioni nell’aria e nell’acqua. Il BPA è stato bandito nella carta termica per gli scontrini, nelle vernici e nei rivestimenti applicati a materiali per l’imballaggio di alimenti per neonati e bambini. Diversi Paesi europei hanno preso a cuore il problema. In Francia, ad esempio, vige il divieto di utilizzare il BPA in tutti i prodotti per alimenti. In altri, invece, come Svezia, Olanda e Danimarca sono stati tolti dalla circolazione tutta la produzione di materiali destinati ai bambini con un’età al sotto dei tre anni. L’UE ha annunciato, finalmente, di voler vietare il BPA.

Finalmente. E’ inutile star lì, col misurino da farmacista a stabilire il lievito sotto una cera età. Se è così nocivo alla salute, come risulta da numerosi studi, allora va abolito senza se e senza ma e al più presto. Soprattutto di non cedere alle pressioni delle lobbies del settore, che stanno facendo sentire tutta la… delicatezza dei loro artigli. Con la salute non si scherza, soprattutto se il pericolo incombente si estende a larghi strati della popolazione. L’abbiamo constatato con la pandemia: i costi umani, sociali ed economici sono stati enormi.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa