In seguito alla morte dei cinque operai i sindacati scendono in piazza per chiedere maggiori investimenti da destinare alla sicurezza nel settore ferroviario. Quelli tolti dal Pnrr debbono essere reinseriti nel budget.
Torino – L’incidente ferroviario di Brandizzo, in cui cinque operai hanno tragicamente perso la vita, ha scosso profondamente l’intera nazione. Si tratta di una tragedia che forse si poteva evitare se la vita delel vittime non fosse stata appesa ad un registro di carta quando esistono sistemi altamente tecnologici, come quelli utilizzati nell’alta velocità, in grado di evitare tragedie. Dunque tutti in piazza i lavoratori del comparto dei trasporti su rotaia affinchè nessuno debbe più morire per guadagnarsi il pane.
La decisione dell’astensione dal lavoro è stata presa a livello collegiale da quasi tutte le sigle sindacali, Maurizio Landini della Cgil e le Usb in testa.
La strage di Brandizzo, e lo hanno detto in molti nonostante siano ancora in corso indagini e verifiche, forse si poteva evitare. Nel 2023 è impossibile affidare la sicurezza dei lavoratori e vecchie ricetrasmittenti e registri cartacei. Insomma i cinque operai erano convinti di lavorare in tutta tranquillità perchè l’ultimo treno era già passato.
Di contro anche i macchinisti del convoglio investitore viaggiavano anche loro nella certezza che sulle rotaie non ci fosse più nessuno. Non è tollerabile dunque che cinque famiglie piangano i loro cari perchè due gruppi di lavoratori non comunichino fra di loro direttamente ma tramite un sistema che non andava bene nemmeno per i treni a carbone…
Il governo Meloni, tramite il ministro Salvini, ha assicurato rapidi e concreti interventi a sostegno dell’incolumità dei dipendenti di tutti i comparti professionali, a maggior ragione di quelli considerati a rischio.