L’imprenditore edile è uscito di casa e a bordo del suo furgone è sparito nel nulla. Ricerche e indagini dei carabinieri estese in tutta l’Emilia e la Puglia. Si esclude la fuga volontaria. Appello dei familiari: “Aiutateci a ritrovare Salvatore, chi sa parli”.
MODENA – Che fine ha fatto l’imprenditore edile Salvatore Legari? L’uomo è sparito nel nulla a bordo del suo furgone bianco Citroen Jumpy nella mattinata dello scorso 13 luglio. Da allora nessuna traccia, nessuna segnalazione attendibile. Legari, 54 anni, titolare di un’impresa di costruzioni, originario di San Pancrazio Salentino, in provincia di Brindisi, si era trasferito in Emilia vent’anni fa e aveva messo su, con successo, la sua azienda che operava tra Modena e Bologna.
L’uomo, che da una precedente relazione sentimentale aveva avuto 2 figli, di 19 e 21 anni, abita a Modena con l’attuale compagna che sarebbe stata anche l’ultima persona a vederlo uscire di casa, intorno alle 13.15, per recarsi in uno dei tanti cantieri dove, quotidianamente, controllava l’avanzamento dei lavori. Il giorno della strana sparizione l’imprenditore pare si dovesse recare nel territorio di Valsamoggia, in provincia di Bologna, più precisamente a Crespellano, dove avrebbe dovuto riscuotere una somma di denaro per lavori ultimati.
Legari indossava una t-shirt bianca, mezze maniche, con la scritta “Montanari Ceramiche” e un paio di bermuda blu in stoffa di jeans, ai piedi un paio scarpe da ginnastica, marca Puma, di colore nero. La compagna, 35 anni, di origini rumene, considerata la discreta puntualità del partner, non vedendolo tornare a casa, nel pomeriggio tentava di contattarlo al cellulare, con chiamate e sms, senza ottenere risposta. La donna, emozionata e impaurita, continuava a telefonare e scrivere messaggi, dalle 16.20 circa alle 19, ma dall’altra parte del cellulare il solito disco annunciava il telefono spento o irraggiungibile. Dallo smarthphone del costruttore verrà trasmesso soltanto un messaggio preimpostato indirizzato alla sua convivente a seguito dei numerosi sms inviati dalla donna in ambasce.
Anche i figli di Legari tentavano, senza successo, di raggiungere il padre per telefono. Salvatore sembrava sparito nel nulla cosi come il suo furgone che non è stato ancora ritrovato nonostante le ricerche effettuate in tutti i cantieri gestiti dalla ditta intestata allo scomparso. Il 14 luglio la compagna dell’uomo denunciava la sparizione dell’imprenditore ai carabinieri di Modena che, una volta ottenute tutte le informazioni utili sulla vicenda, iniziavano le ricerche e le contestuali indagini sia in Emilia Romagna che in Puglia. Parenti e amici dell’uomo hanno fatto diversi appelli sui social network ma ad un mese dalla sparizione dell’uomo non si hanno notizie, né segnalazioni di avvistamenti:
”Purtroppo non abbiamo nessuna risposta – dice alla stampa Nunzia Legari, un delle tre sorelle dell’imprenditore – abbiamo due genitori anziani e cardiopatici. Salvatore li sentiva telefonicamente quasi ogni giorno. Siamo sicuri che non si sarebbe mai allontanato senza far sapere nulla. Non ci risulta avesse problemi. Aveva un carattere forte, non si buttava mai giù”.
Gli investigatori non escludono nulla ma da una prima ipotesi di fuga volontaria potrebbe prendere corpo anche la pista della morte violenta. Con chi si sarebbe incontrato l’imprenditore? Ci sono state discussioni a seguito dell’incontro con chi doveva pagarlo? Legari potrebbe avere subito un’aggressione legata al mancato pagamento del suo lavoro? Queste sono solo congetture ma gli inquirenti non tralasciano nemmeno il più piccolo particolare in attesa, probabilmente, dei video di numerose telecamere stradali che potrebbero avere inquadrato il costruttore durante il suo tragitto di poco più di 30 chilometri.
Gli investigatori stanno scandagliando la vita privata e professionale dell’uomo, le sue relazioni con i dipendenti, amici e conoscenti ma anche con gli stessi parenti con i quali Legari aveva soltanto rapporti telefonici. Salvo qualche viaggio in paese per fargli visita. Di contro pare che l’imprenditore non avesse nemici, almeno apparentemente, e che conducesse una vita del tutto normale. Nei giorni antecedenti la scomparsa, da indiscrezioni, sembra che l’uomo si sarebbe comportato normalmente e nulla che potesse in qualche modo anticipare una sua eventuale partenza per destinazione ignota. Le sorelle di Salvatore Legari lanciano un appello accorato: “Se c’è qualcuno che sa qualcosa, anche un piccolo particolare, si faccia vivo, ci aiuti a ritrovare nostro fratello”.