I finanzieri, dopo una verifica fiscale, hanno scoperto che una ditta individuale era sconosciuta al fisco. Dai controlli è emerso che l’azienda non aveva dichiarato oltre 12 milioni di euro. Da qui la denuncia del titolare e il sequestro dei beni.
CATANIA – Non aveva dichiarato al fisco 12 milioni di euro, così da evadere imposte dirette per 4 milioni e mezzo di euro, l’Iva per 1.500.000 euro e Irap per 650mila euro.
È emerso nel corso di una verifica fiscale dei finanzieri nei confronti di una ditta individuale sconosciuta al fisco.
L’azienda controllata opera nel settore dei “call center”, per la promozione e stipula di contratti energetici e telefonici per conto di aziende operanti sul territorio nazionale.
Le Fiamme gialle hanno controllato i movimenti finanziari della ditta e in particolare 18 rapporti presso istituti bancari nazionali e 2 conti corrente non nazionali, ottenute grazie alla collaborazione con organi collaterali esteri.
I rapporti bancari con sede in Lituania e Germania registravano oltre 22.000 operazioni bancarie non suffragate da idonea documentazione.
Il responsabile della ditta è stato denunciato alla Procura della Repubblica per infedele presentazione della dichiarazione annuale e per l’omessa presentazione delle dichiarazioni annuale.
Inoltre, gli investigatori sarebbero risaliti all’acquisto in Lituania di criptovalute per circa un milione di euro, per le quali il titolare della ditta avrebbe utilizzato parte dei proventi derivanti dall’evasione delle imposte.
La condotta è stata segnalata dalle fiamme gialle alla competente autorità giudiziaria, dal momento che si profila il reato di autoriciclaggio.
I finanzieri hanno sequestrato beni per sette milioni di euro.