I titolari di imprese intenzionati ad assumere giovani under 30 che non studiano e non lavorano possono chiedere l’incentivo fino a esaurimento. Lo Stato pagherà per loro il 60% dello stipendio dei nuovi assunti. L’Inps, in conseguenza alla domanda, risponderà entro cinque giorni per dare specifica comunicazione telematica per l’accesso all’incentivo.
Roma – Nuove possibilità per le imprese con assunzioni mirate ai giovani. Con la speranza che il divano di casa si sposti in azienda per tentare un risveglio delle coscienze e avviare cosi un percorso formativo e lavorativo regolare. Meno neet, dunque, e più giovani assunti, potrebbe essere lo slogan governativo. Infatti, l’esecutivo, con il decreto Lavoro, ha approvato una misura per provare a ridurre il numero – sempre più da record in Italia – degli “under 30 che non studiano e non lavorano”.
Ora che è arrivata la circolare dell’Inps, il provvedimento entra effettivamente in vigore, con le domande che possono essere già effettuate dai datori di lavoro a partire da ieri lunedì 31 luglio. Si tratta, in sostanza, di una agevolazione che corrisponde al 60% dello stipendio lordo del lavoratore assunto. Il fondo, in totale, vale poco più di 85 milioni di euro.
Non moltissimi, certo, ma una buona base per vedere se una misura del genere può avere effetto. Dal risultato ottenuto, cioè dalle richieste avanzate dagli imprenditori, si potrà capire in che modo andare avanti e, soprattutto, se sia opportuno rimpinguare il fondo che consente alle aziende di affrontare come spese di assunzione solo il 40% del costo. All’agevolazione possono accedere tutti i datori di lavoro privati, senza alcuna distinzione.
I requisiti per i lavoratori, invece, sono molto specifici. Parliamo di giovani tra i 16 e i 29 anni, iscritti al Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani (la registrazione avviene attraverso il portale MyAnpal). Inoltre, non devono lavorare né essere inseriti all’interno di corsi di studio o di formazione. Ci sono poi dei requisiti ulteriori da rispettare solo se ci si trova nella fascia di età compresa tra i 25 e i 29 anni. Tra questi, però, basta rispettarne solo uno.
Si legge, infatti, nella circolare dell’Inps che il giovane deve essere privo di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, ai sensi del D.M. 17 ottobre 2017; che il giovane non sia in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado o di una qualifica o diploma di istruzione e formazione professionale; che il giovane abbia completato la formazione a tempo pieno da non più di due anni e non abbia ancora ottenuto il primo impiego regolarmente retribuito; che il giovane sia assunto in professioni o settori caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25 per cento la disparità media uomo-donna in tutti i settori economici dello Stato o sia assunto in settori economici in cui sia riscontrato il richiamato differenziale nella misura di almeno il 25 per cento.
Insomma, si sta cercando con l’attuale decreto di creare nuove opportunità lavorative a chi non è parcheggiato alle università e non stia attualmente lavorando. Opportuno rilevare che l’incentivo, dal momento dell’approvazione della domanda e dell’assunzione a tempo indeterminato – anche a scopo di somministrazione e per il contratto di apprendistato professionalizzante – durerà un totale di 12 mesi.
Anche il parlamento europeo intende svolgere la propria parte in favore dei giovani con la “Summer Academy”, un evento che sarà un’occasione per approfondire la conoscenza dell’Unione europea, parlare con i membri del parlamento, lavorare sulle proprie idee e costruire una rete di conoscenze e di contatti in tutta Italia.