Dai domiciliari al carcere: continui atti persecutori verso le ex

Già indagato in stato di libertà dal 2010, l’uomo – follemente geloso e possessivo – qualche anno finisce in manette per una serie di reati ai danni delle sue ex fidanzate. Ottiene la detenzione domiciliare per motivi di salute, ma le ripetute violazioni delle restrizioni imposte lo riportano dritto in prigione.

Monza Brianza – Il personale della squadra mobile ha tratto in arresto un cinquantenne italiano in esecuzione di apposito decreto per la carcerazione, tempestivamente emesso dal tribunale di sorveglianza di Milano nell’ambito di reati per atti persecutori. 

In particolare, il cinquantenne, residente nella città di Monza da moltissimo tempo, persona apparentemente innocua, celava un rancore nei confronti delle donne, in particolare delle ex compagne. Malessere che si manifestava ogni qualvolta, terminate le relazioni sentimentali, l’uomo metteva in atto comportamenti persecutori nei loro confronti, tanto da causare profondi stati di turbamento e ansia nella vittima di turno.   

Già indagato in passato, dopo un lungo periodo trascorso in carcere in esecuzione della misura cautelare, su richiesta della procura di Monza, per i reati di atti persecutori, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti e lesioni ai danni di una coetanea monzese, l’uomo era condannato in via definitiva per un cumulo con fine pena ad aprile 2024.   

Il percorso di recupero intrapreso volontariamente dall’uomo durante l’espiazione della condanna non è stato sufficiente a modificare l’indole del cinquantenne. Il tribunale di sorveglianza di Milano, riunito in camera di consiglio, respingeva le istanze di misura alternative presentate dal difensore dell’arrestato. Tuttavia, valutati gli esiti della compiuta istruttoria, comminava il differimento dell’esecuzione della pena per gravi motivi di salute disposto nelle forme della detenzione domiciliare.    

L’arrestato, ottenuta la misura meno afflittiva per motivi di salute, si è comunque reso responsabile di una serie di violazioni alle prescrizioni imposte. Addirittura – negli ultimi giorni dello scorso mese di maggio – ha provato a contattare una delle sue ultime vittime, appostandosi presso l’abitazione della donna senza però riuscire nell’intento di rintracciarla, sino a recarsi in ore notturne, sempre presso il domicilio della ex, dove, suonando il citofono con insistenza, la insultava con epiteti offensivi.  

Dopo quest’ultimo episodio, il personale della squadra mobile ha immediatamente segnalato al tribunale di sorveglianza di Milano, le ripetute condotte violative della detenzione domiciliare del 50enne che, nonostante la condanna, continuava a porre in essere comportamenti persecutori particolarmente allarmanti, richiedendo l’aggravamento della custodia in carcere, provvedimento disposto con tempestività.

Dal contesto investigativo, il trascorso del 50enne è risultato caratterizzato da una personalità ambigua, che gli permetteva di avvicinare le ignare donne con attenzioni e regalie, ma quando queste si accorgevano della folle gelosia e della possessività nei loro confronti – che si manifestava in ogni relazione sentimentale – la malcapitata di turno cercava di allontanare l’uomo che, con il solo fine di impedire a queste di abbandonarlo, metteva in atto una serie di comportamenti lesivi, arrivando persino a mascherarsi e, di notte, a imbrattare i quartieri di residenza delle ex con scritte offensive a loro rivolte, nonché a diffondere su siti di incontri video a sfondo sessuale che ritraevano la vittima, creando così, a loro insaputa, profili fake, nei quali forniva agli utenti in cerca di sesso il vero numero di telefono della malcapitata.

L’uomo è stato indagato in stato di libertà dalle Forze dell’ordine in svariate occasioni per reati contro la persona, tutti in danno di donne, nonché più volte indagato per truffa, reati che gli permettevano di godere di un tenore di vita agiato.

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