Nel mirino dei magistrati antimafia diretti dal procuratore capo Nicola Gratteri sono finiti anche gli esponenti di vertice delle famiglie Abbruzzese e Forastefano. Dietro le sbarre finiscono soggetti già attinti in passato da altre ordinanze. Cinque soggetti sottoposti all’obbligo di firma. In tutto sono 82 gli indagati. I nomi dei destinatari delle 68 ordinanze cautelari.
Cosenza – Nelle prime ore della mattina del 30 giugno 2023, in Cassano allo Ionio ed in altri centri della provincia di Cosenza, i carabinieri del Reparto Operativo Nucleo Investigativo – Comando provinciale di Cosenza, il personale delle Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro e del Servizio Centrale Operativo di Roma, coordinati dalla procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno dato esecuzione all’ordinanza cautelare, emessa dal GIP presso il tribunale di Catanzaro, nei confronti di 68 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, tra cui, rispettivamente, associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle finalità mafiose, nonché in ordine a plurime estorsioni con particolare riguardo alle aziende operanti nel settore turistico e agricolo, favoreggiamento della latitanza e ad altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.
Il provvedimento, emesso su richiesta della procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, scaturisce dall’ampia attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro e svolta, per i diversi profili investigativi, dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, dalle Squadra Mobili di Cosenza e Catanzaro e dal Servizio Centrale Operativo di Roma. Le investigazioni si sono sviluppate attraverso una impegnativa attività di indagine di tipo tradizionale, consistente in attività tecniche, servizi sul territorio, riscontri “sul campo”, tanto con riguardo alle dinamiche connesse al traffico di stupefacenti, e a plurime vicende estorsive, quanto in relazione alla ricostruzione della rete dei fiancheggiatori in ordine alla pregressa latitanza di ABBRUZZESE Luigi, considerato, sul piano cautelare, esponente di vertice del sodalizio di ‘ndrangheta radicato nell’area della Sibaritide, oltre che da una parallela attività di acquisizione e analisi di dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia.
La gravità indiziaria, conseguita, allo stato, sul piano cautelare, attraverso gli articolati e complessi approfondimenti investigativi, ha riguardato l’attuale assetto e operatività dell’organizzazione criminale di ‘ndrangheta stanziata in Cassano allo Ionio e nel comprensorio della Sibaritide, riconducibile ad esponenti della famiglia ABBRUZZESE di Lauropoli, oltre che la struttura e il modus operandi di un’associazione a delinquere dedita al traffico, e allo spaccio diffuso, di sostanze stupefacenti di vario genere, con la suddivisione dei ruoli e la gestione delle piazze di spaccio, operante sotto l’egida del medesimo sodalizio di ‘ndrangheta. Ha riguardato, inoltre, plurime attività illecite poste in essere, rispettivamente, dagli indagati per i quali si è ipotizzato un ruolo preminente rispetto all’attuale operatività della consorteria criminale di tipo ‘ndranghetista, nonché i vari settori di operatività correlati alle plurime ipotizzate fattispecie penali, ai danni degli imprenditori dell’area della Sibaritide.
In tale contesto, nell’ordinanza cautelare, nei confronti degli indagati attinti 2 dalle rispettive misure adottate, è stata ritenuta, allo stato, la gravità indiziaria, tra l’altro, per i delitti, rispettivamente contestati, riguardanti numerose ipotesi di condotte estorsive tentate e consumate, anche mediante danneggiamento seguito da incendio, ai danni di imprenditori operanti nei settori del turismo, dell’edilizia e dell’agricoltura, il delitto di usura, con correlato delitto di estorsione per la riscossione delle somme connesse al credito usuraio, violenza privata, reati in materia di armi, furto aggravato, ricettazione, riciclaggio, favoreggiamento personale e reale, possesso e fabbricazione di documento di identificazione falso, intestazione fittizia di beni in relazione ad attività imprenditoriali legate al mondo del mercato ortofrutticolo, detenzione e cessione di sostanza stupefacente del tipo marijuana, eroina e cocaina, reati aggravati dal metodo mafioso e/o dalle finalità di agevolazione mafiosa.
Nel corso dell’attività di riscontro, rispetto alle emergenze connesse al traffico di sostanze stupefacenti, i Militari dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato, di 10 soggetti ed al rinvenimento e sequestro di complessivi 3 Kg. circa di sostanza stupefacente del tipo eroina, cocaina e marijuana. Dei 68 indagati, 39 sono destinatari della misura cautelare della custodia cautelare in carcere, 24 di quella degli arresti domiciliari, 5 dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Contestualmente, i militari della Nucleo Investigativo del Comando provinciale carabinieri di Cosenza hanno dato esecuzione al sequestro preventivo disposto del Gip di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, di beni immobili, aziende, quote sociali, beni mobili registrati, rapporti finanziari, riconducibili a plurimi indagati, per un valore stimato di circa 5 milioni di euro, e consistenti, tra l’altro, in un terreno adibito ad agrumeto, un bar-tabacchi, un autoveicolo, 17 rapporti finanziari, 5 complessi aziendali di imprese attive nel settore del commercio di autoveicoli, della produzione, lavorazione e distribuzione di articoli ortofrutticoli con relative quote di partecipazione sociale. Nello specifico le ampie e articolare indagini patrimoniali condotte dai militari Nucleo Investigativo carabinieri di Cosenza, hanno consentito di ipotizzare, a livello cautelare, per i diversi beni, rispettivamente, la sproporzione tra il valore dei beni nella disponibilità – diretta e indiretta – degli indagati e le capacità economico-reddituali dei rispettivi titolari, oltre che l’intestazione fittizia di beni, con un compendio patrimoniale pertinente ai reati contestati. Il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate è attualmente nella fase delle indagini preliminari.
Complessivamente sono 82 gli indagati nell’odierna inchiesta della Dda di Catanzaro. 68 le ordinanze cautelari:
In carcere:
- Antonio Abbruzzese detto “Banana”
- Francesco Abbruzzese alias Cicciotto
- Luigi Abbruzzese figlio di “Dentuzzo”
- Leonardo Abbruzzese detto Nino
- Marco Abbruzzese alias lo Struzzo
- Nicola Abbruzzese alias Semiasse
- Rocco Abbruzzese alias zurrune
- Rosaria Abbruzzese detta Rosanna
- Gianfranco Arcidiacono
- Alessandro Cerchiara alias “Chimico”
- Alessia Cerchiara
- Erminia Cerchiara
- Davide Giuseppe Di Gioia
- Michele Di Puppo
- Francesco Faillace
- Maurizio Falbo alias “naso stuart”
- Danilo Ferraro
- Pasquale Forastefano
- Osvaldo Gallo
- Amjad Iqbal detto Mustafà
- Francesco Laino
- Giuseppe Laino
- Luca Laino
- Antonio Lo Tufo
- Domenico Madio alias “pilu iancu”
- Gianluca Maestri
- Maria Rosaria Maestri
- Sandro Maestro
- Carlo Malomo
- Salvatore Mainieri alias scià scià
- Rocco Milito
- Giuseppe Mitidieri
- Roberto Olibano junior
- Giovanni Pagliaro
- Antonio Pisciotti
- Domenico Pisciotti alias u liune
- Gennaro Presta
- Vincenzo Rovitti
- Giuseppe Rinaldi
Ai domiciliari:
- Celestino Abbruzzese alias “ciccio u zingaro”
- Cosimo Abbruzzese alias Cocò
- Luigi Abbbruzzese alias Willy
- Ivan Abbruzzese
- Gianfranco Arleo
- Maurizio Belmonte
- Stefano Bevilacqua
- Jacek Boguslawski
- Katia Cairo
- Maria Stella Campana
- Pasquale Caruso alias u pacc
- Mario Cerchiara
- Claudio Cosentino
- Giuseppe Falbo detto Pinuccio
- Alessandro Forastefano
- Antonio Genisi
- Elvira Genisi
- Tiziana Antonietta Giannicola
- Massimiliano Martucci
- Carmine Mastrota
- Lucia Mastrota
- Giancarlo Quintino Pio Russo
- Lorenzo Pietro Selvaggi
- Emmanuel Stamato
Obbligo di firma:
- Francesca Abbruzzese
- Raffaele Donadio
- Domenico Falbo
- Emilio Cerchiara
- Marco Guidi