Traffico illecito di denaro: denunciati 2 guineani

Un giro di denaro riciclato che ha fruttato 100mila euro in due anni. I due complici facevano girare il denaro con il metodo “Hawala“.

Macerata – Operazione della Guardia di Finanza a tutela e prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio. Denunciate due persone per violazioni alle norme previste dal testo unico bancario e dalla normativa antiriciclaggio. Bloccato il meccanismo illecito.

Nell’ambito finalizzati alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario per scopo di riciclaggio, le fiamme gialle ha effettuato uno specifico monitoraggio delle segnalazioni di operazioni sospette di propria competenza.

Dalle analisi è stato appurato che due cittadini guineani, nel periodo 2020/2022, hanno posto in essere un articolato sistema illegale per trasferire denaro, per l’importo complessivo di circa 100.000 euro, bypassando gli intermediari finanziari abilitati, attraverso il metodo “Hawala”.

Il sistema finanziario informale “Hawala”, difatti, si basa su un rapporto fiduciario tra il migrante che dispone la rimessa ed il broker che la “materializza” mediante un vero e proprio network diffuso principalmente in Medio Oriente, Africa e Asia.

In sostanza, il meccanismo di funzionamento è il seguente: l’ordinante, per esempio un migrante che lavora in Italia, consegna il denaro all’hawaladar, cioè all’intermediario abusivo che si trova in Italia. L’intermediario comunica all’ordinante un codice di autenticazione che questi notificherà (per telefono, e-mail, etc.) al beneficiario che risiede nel paese di destinazione dei fondi. Il beneficiario con il codice si presenta all’altro hawaladar, cioè l’agente che risiede nel suo stesso paese, che, una volta verificato il codice, liquiderà il denaro al beneficiario stesso.

I militari hanno scoperto un sistema di riciclaggio di denaro chiamato “Hawala”

La caratteristica peculiare di tali sistemi è che non esiste alcun trasferimento fisico di denaro, bensì un apparato di trasferimenti, prevalentemente telefonici, che alla fine comportano dei sistemi di compensazione. Il tutto, in spregio alle regole che regolano il nostro sistema finanziario, il quale consente di eseguire tali movimentazioni transfrontaliere unicamente per il tramite di operatori finanziari abilitati, in modo “tracciato” e previa puntuale “identificazione”.

Sono stati compiutamente identificati settantadue soggetti guineani, residenti nelle Regioni Trentino Alto, Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio, Umbria, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna, che si sono avvalsi del sistema finanziario abusivo. I due hawaladar (“banchieri di strada”), residenti in provincia di Macerata, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per abusiva attività finanziaria e violazioni alla normativa antiriciclaggio: rischiano una reclusione fino a quattro anni.

Il giro di denaro sporco ha fruttato oltre 100 mila euro

Il controllo dei circuiti di pagamento alternativi al sistema bancario, degli strumenti di moneta elettronica e delle valute virtuali, che vede costantemente impegnati i reparti della Guardia di Finanza, è indispensabile per individuare possibili operazioni di finanziamento di reti terroristiche, intercettare i capitali illeciti e contrastare forme di riciclaggio in grado di inquinare l’economia legale e di alterare le condizioni di concorrenza.

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