Effettuati interventi nei confronti di soggetti sottoposti all’osservanza degli obblighi antiriciclaggio. Nello specifico, due professionisti giuridico-contabili hanno dimostrato condotte idonee a pregiudicare l’efficacia del presidio antiriciclaggio.
Lucca – Il comando provinciale prosegue le attività di polizia economico-finanziaria nel quadro del costante monitoraggio del corretto adempimento degli obblighi previsti dalla disciplina antiriciclaggio, attraverso attività ispettive con un approccio basato sul rischio di vulnerabilità all’immissione di patrimoni illeciti nell’economia legale.
In particolare, negli ultimi mesi sono stati svolti dal locale nucleo Pef diversi interventi nei confronti di soggetti sottoposti all’osservanza degli obblighi antiriciclaggio, la cui pianificazione è stata orientata dalle analisi di contesto e di rischio e dalla cognizione dei fenomeni di criminalità economico-finanziaria più diffusi in alcuni settori dell’economia.
La selezione ha riguardato, nello specifico, due professionisti giuridico-contabili, esercenti l’attività di servizi forniti da dottori commercialisti, che da accertamenti pregressi di polizia hanno dimostrato condotte idonee a pregiudicare la completa efficacia del presidio antiriciclaggio.
Successivi riscontri operativi effettuati dagli specialisti del nucleo hanno consentito di rilevare che i commercialisti indagati, nella quasi totalità dei fascicoli dei clienti esaminati, non avevano adempiuto alle prescrizioni previste dalla normativa di riferimento in ordine all’adeguata verifica della medesima clientela e alla corretta conservazione dei relativi dati, documenti e informazioni funzionali alla loro completa identificazione.
Queste condotte sono ritenute molto gravi e insidiose dal legislatore e sono sanzionabili con importi fino a 50.000 euro.