La donna, aiutata dal marito, ha ucciso con un’arma da taglio il proprio datore di lavoro. Arrestati entrambi dopo un anno di indagini.
Roma – In data odierna, il personale della Polizia di Stato della squadra mobile di Roma e del commissariato distaccato di “Tivoli-Guidonia”, a seguito di approfondite indagini coordinate dalla procura della Repubblica, hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le Indagini preliminari del tribunale di Tivoli, nei confronti di un uomo di 51 anni e una donna 47enne, gravemente indiziati del reato di omicidio.
La coppia è indagata per l’omicidio pluriaggravato del pensionato 86enne Luigi Panzieri, ucciso all’interno della sua abitazione di Colleverde, frazione del comune di Guidonia Montecelio.
Le indagini, coordinate costantemente dalla procura di Tivoli e proseguite per oltre un anno sin dal giorno dell’uccisione, si sono da subito concentrate sui due indagati vicini alla vittima, che sfruttando la relazione domestica svolta dalla donna presso la residenza dell’anziano, con il fine di sottrargli gli oggetti preziosi ed il denaro contante lo hanno ucciso con ripetuti fendenti inferti con un’arma da taglio. Il gip, su richiesta della procura, ha emesso la misura per il delitto di omicidio pluriaggravato dall’aver agito al fine di commettere il furto e di assicurarsi l’impunità, approfittando dell’età avanzata della vittima e delle relazioni domestiche conseguenti al rapporto di lavoro intrattenuto tra la donna e l’anziano.
Alla coppia, inoltre, è stato contestato il reato di rapina pluriaggravata e quello del reato di indebito utilizzo di carte di credito, per essersi impossessati di una catenina e di 4 anelli in oro, oltre ad una carta libretto smart e una postepay, a mezzo delle quali, subito dopo l’omicidio, gli indagati avevano effettuato alcuni prelievi bancomat per un totale di 700 euro.
Dopo i prelievi bancari, la donna è tornata a casa della vittima e, nel tentativo di costruirsi un alibi, ha suonato al citofono del Panzieri fingendosi sorpresa per la mancata risposta. Ha così allertato il portiere il quale ha contattato la figlia della vittima; quest’ultima, giunta poco dopo sul posto, ha scoperto il corpo del padre privo di vita.