Altro sequestro nel distretto industriale pratese dopo quello effettuato settimane fa. Questa volta nel mirino dei militari sono finiti ingenti quantità di integratori alimentari. Al vertice dell’organizzazione c’era un cittadino cinese.
Prato – Oltre ai 2.400.000 capi di abbigliamento sequestrati nelle scorse settimane, i finanzieri del Gruppo di Prato hanno concluso un ulteriore intervento orientato alla prevenzione e repressione delle condotte illecite poste in essere nel settore del commercio al dettaglio di prodotti non sicuri, riconducibili a diversificati settori merceologici, vagliando la posizione di numerose aziende operanti nel distretto industriale pratese, dedite alla commercializzazione sia di prodotti con marchi contraffatti riconducibili a note griffe della moda nazionale ed internazionale che integratori alimentari, privi dei requisiti richiesti quali le indicazioni e le precauzioni d’uso in lingua italiana.
L’operazione si è svolta attraverso l’analisi e lo sviluppo delle informazioni emerse dalla documentazione contabile acquisita nel corso di precedenti controlli, oltre che dalla consultazione delle banche dati in uso al Corpo ed incrocio delle risultanze ottenute, con particolare riferimento al commercio illecito di prodotti alimentari, farmaceutici e parafarmaceutici privi dei requisiti richiesti dalla normativa vigente.
Sono stati così sottoposti a sequestro circa 2.200.000 integratori alimentari, pari a 520 kg, in violazione del D. Lgs. 169/2004 (attuazione della direttiva 2002/46/CE), poiché privi delle indicazioni e delle precauzioni d’uso in lingua italiana oltre alle indicazioni sul produttore e/o importatore, il Paese di origine, la presenza di materiali e/o sostanze che possono arrecare danno all’uomo.
Gli accertamenti svolti hanno permesso alle Fiamme Gialle pratesi di individuare e intervenire presso una società di importazione di prodotti farmaceutici e parafarmaceutici con sede a Roma, gestita da un cittadino cinese che, operando a livello nazionale, era in grado di rifornire i propri connazionali distribuiti principalmente nel Lazio, Toscana e Lombardia.
A ciò si aggiunge il sequestro di un ulteriore mezzo milione di prodotti irregolari, tra cui, articoli di abbigliamento recanti marchi contraffatti riconducibili a note griffe della moda nazionale ed internazionale, oggetti e prodotti di scarsa manifattura con la mancata indicazione delle informazioni al consumatore previste per l’etichettatura.
Complessivamente, oltre a sottoporre a sequestro i predetti prodotti, sono state controllate 13 attività commerciali e denunciati 7 soggetti alla locale Autorità Giudiziaria.
Nel contesto, sono state altresì segnalate 2 imprese al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, 3 esercizi commerciali alla Camera di Commercio e 3 imprese alla Regione Lazio e Toscana per l’avvio dei procedimenti sanzionatori connessi alle violazioni riscontrate. Si è proceduto, inoltre, alla segnalazione di un ulteriore attività all’Ufficio tributi e finanza della Regione Lazio, per l’irrogazione delle prescritte sanzioni amministrative con specifico riferimento alle ipotesi illecite connesse alla commercializzazione di prodotti privi delle informazioni previste dalla vigente normativa comunitaria.
La repressione dei fenomeni commerciali illegali rappresenta una delle priorità della Guardia di Finanza, particolarmente attiva contro ogni forma di concorrenza sleale, per fornire una risposta pronta e tangibile alle richieste degli imprenditori che operano nel rispetto delle regole nonché a tutela dei consumatori.