Pnrr Italia: occorrono sinergie e competenze, parola di Gentiloni

Il Piano nazionale ripresa e resilienza deve spingere la crescita del Bel Paese. Paolo Gentiloni sprona il Governo Meloni a fare meglio e propone una possibile soluzione.

Roma – Il Pnrr va attuato con determinazione e professionalità, ma si ha la sensazione che manchino le competenze negli Enti Locali. In tal senso si deve avviare un nuovo corso. Occorre dunque anticipare e risolvere le criticità presenti nel sistema. Vedremo. “La possibilità che ci sia una breve contrazione e non una prolungata recessione dipende anche da noi, cioè da quello che sapremo fare a livello europeo e a livello nazionale”.

Paolo Gentiloni

Paolo Gentiloni sferza il governo Meloni. Il commissario per l’Economia parla in modo molto chiaro. Finora, ricorda, da quando è diventato operativo il meccanismo anti-pandemico “NextGenerationEu” con il suo recovery fund, “Per questi piani la Commissione ha erogato risorse per 137 miliardi”.

…Di questi, 66 miliardi non dimentichiamolo, sono andati all’Italia. Promemoria, peraltro, non casuale. Dico semplicemente che la dimensione di questo piano in Italia è di particolare rilievo. È una scommessa, pertanto, che si gioca soprattutto nel nostro Paese, certamente non semplice e su cui in ogni caso l’attuale esecutivo dovrà dare prova di grande sinergia e competenza…

…Fino ad adesso il nostro Paese – conclude Gentiloni – ha dato dimostrazione della grande capacità di tener fede agli impegni e dobbiamo dare atto al governo precedente di aver lavorato bene. Ora la musica cambia, anche perché si deve passare dall’inizio della fase di impostazione, forse la più semplice, a quella dell’attuazione. “L’attuale governo sta lavorando altrettanto bene”.

Gentiloni dà atto e credito alla nuova maggioranza, ricordando che “pur sapendo quanto sia importante la sfida, dobbiamo essere determinati e decisi nel raggiungere i nostri obiettivi, consapevoli che col tempo la sfida diventa più difficile”. Il commissario per l’Economia, altresì, ricorda la non semplice situazione e la posta in gioco. “Ci troviamo in una congiuntura economica difficile, influenzata dall’invasione russa dell’ucraina e le sue conseguenze”, prima fra tutte quella dello shock energetico. L’inflazione e il prezzo dell’energia restano a livelli insopportabili per le nostre famiglie e la nostra economia.

Questo quadro, però, non significa che siamo destinati ad una prolungata fase di recessione, ma certamente avremo una contrazione delle nostre economie nell’ultimo trimestre di quest’anno e nel primo trimestre del prossimo anno. In questo contesto così incerto e deteriorato, le sfide che si hanno di fronte e cioè della transizione, della sostenibilità del debito, delle diseguaglianze, trovano nella crescita la risposta. Con l’Italia, denuncia il commissario per l’Economia, che “ha un ritardo ventennale di crescita”, il piano per la ripresa è uno strumento molto importante.

È l’occasione da non perdere. Ecco perché, se si vuole farne una storia di successo, il Pnrr dobbiamo interpretarlo come una missione nazionale. Non c’è altro modo. Se il governo non ha questa interpretazione, non c’è niente da fare. Ma abbiamo bisogno anche del protagonismo degli enti locali e del mondo delle imprese. Insomma il sistema Paese deve diventare tale. Nell’interesse di tutti. D’altronde la vera sfida per la politica è governare i cambiamenti.

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