Emanuele De Maria, condannato per l’assassinio di una prostituta, ha aggredito il 50enne barman dell’Hotel Berna in zona Stazione Centrale.
Milano – Brutale accoltellamento questa mattina all’alba in via Napo Torriani, a pochi passi dalla Stazione Centrale di Milano. Un 50enne di origine egiziana con cittadinanza italiana, è stata colpita al collo e al torace da più coltellate ed è ora in gravi condizioni all’ospedale Niguarda. L’aggressore, identificato come Emanuele De Maria, 35enne napoletano, è un detenuto del carcere di Bollate in regime di semilibertà, condannato per l’omicidio della 23enne tunisina Oumaima Rache nel 2016. De Maria, che lavorava come receptionist all’Hotel Berna, è fuggito dopo l’attacco ed è ricercato.
L’attacco è avvenuto intorno alle 6.30, quando la vittima, barman nella caffetteria dell’Hotel Berna, si apprestava a iniziare il turno. Secondo la ricostruzione della Squadra Mobile, De Maria avrebbe atteso il collega fuori dall’albergo, in via Napo Torriani, per poi colpirlo con ferocia, utilizzando un coltello che ha spezzato durante l’aggressione. I fendenti, diretti al collo e al torace, hanno lasciato il 50enne in una pozza di sangue. I sanitari del 118, intervenuti con ambulanza e automedica, lo hanno stabilizzato e trasportato in codice rosso al Niguarda, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza. Le sue condizioni restano critiche, con la prognosi riservata.
Gli inquirenti hanno escluso il movente della rapina, ipotizzando invece un conflitto personale tra i due colleghi. De Maria, che non si era presentato al lavoro venerdì pomeriggio e non aveva fatto rientro a Bollate entro le 23, come previsto dal suo permesso lavorativo, sembra aver agito con premeditazione. Le telecamere di sorveglianza dell’hotel e della zona, attualmente al vaglio della Scientifica, potrebbero aver ripreso la scena e la direzione di fuga dell’aggressore, che si sarebbe allontanato a piedi, sfruttando la vicinanza di metropolitane e treni.
Emanuele De Maria, 35 anni, originario di Napoli, è una figura già nota alle cronache giudiziarie. Nel 2016, a Castel Volturno (Caserta), uccise Oumaima Rache, una prostituta tunisina di 23 anni, sgozzandola in un albergo. Dopo una latitanza in Germania, nella cittadina di Weener, fu arrestato nel 2018 ed estradato in Italia, dove è stato condannato a 14 anni di carcere. Detenuto a Bollate, noto per i suoi programmi di reinserimento, De Maria beneficiava da circa due anni di un permesso lavorativo diurno, che gli consentiva di lavorare come receptionist all’Hotel Berna, una struttura a quattro stelle vicino alla Stazione Centrale.
La violazione dell’obbligo di rientro in carcere, segnalata già venerdì sera, e l’aggressione di sabato mattina hanno fatto scattare l’allarme. La polizia sta concentrando le ricerche nelle aree vicine, come stazioni e snodi di trasporto pubblico, temendo che De Maria possa tentare di lasciare Milano, come fece nel 2016.
Le telecamere di videosorveglianza, un elemento cruciale in un’area ad alta densità come via Napo Torriani, sono sotto analisi per tracciare i movimenti di De Maria. Gli investigatori stanno anche interrogando colleghi e dipendenti dell’Hotel Berna per ricostruire eventuali tensioni pregresse tra l’aggressore e la vittima, che lavorava come barman senza precedenti penali. Se il 50enne dovesse riprendersi, la sua testimonianza potrebbe fornire dettagli decisivi.
La lama spezzata, recuperata sul posto, è un altro elemento chiave, attualmente esaminato per rilevare impronte o tracce biologiche. La violenza dell’attacco, con colpi multipli e mirati, suggerisce un movente personale, forse legato a discussioni lavorative o dissidi privati. La Procura, che potrebbe contestare il tentato omicidio aggravato, attende sviluppi per formalizzare le accuse.