1841–2025, 184 anni di mistero: con “I Delitti della Rue Morgue”, Poe inventa il poliziesco

Il racconto pubblicato dallo scrittore americano, cambia la storia della letteratura, tenendo a battesimo un genere che ancora tiene con il fiato sospeso.

Il 20 aprile 1841, Edgar Allan Poe pubblicava sulle pagine del Graham’s Magazine un racconto destinato a cambiare la storia della letteratura: I Delitti della Rue Morgue. A distanza di 184 anni, quel testo rimane il manifesto fondativo del romanzo poliziesco, una pietra miliare che ha influenzato generazioni di scrittori, registi e lettori affascinati dal mistero e dalla logica.

Prima di Sherlock Holmes, Hercule Poirot, Miss Marple o Maigret, c’era C. Auguste Dupin. E prima di Arthur Conan Doyle o Agatha Christie, c’era Edgar Allan Poe. Quando il racconto The Murders in the Rue Morgue uscì in America nel 1841, il concetto stesso di “detective story” non esisteva. Poe lo inventò di sana pianta, costruendo una narrazione che mescolava l’orrore gotico con la logica razionale, creando un personaggio – Dupin – che si serviva di deduzione e analisi psicologica per risolvere un crimine apparentemente insolubile.

In un’epoca in cui la letteratura si divideva tra il sentimentalismo e il romanzo gotico, Poe spalancò le porte a un genere completamente nuovo. I Delitti della Rue Morgue è oggi riconosciuto come il primo racconto poliziesco della storia, e il suo anniversario offre un’occasione preziosa per ripercorrere l’incredibile influenza di quell’opera.

La vicenda si apre nella Parigi ottocentesca, con il ritrovamento dei corpi orrendamente mutilati di Madame L’Espanaye e della figlia Camille, in un appartamento chiuso dall’interno. L’indagine della polizia naviga nel buio: non ci sono testimoni affidabili, i dettagli del crimine sono contraddittori, e le piste si moltiplicano senza senso. È a questo punto che entra in scena Dupin, un aristocratico decaduto e pensatore solitario, accompagnato da un narratore anonimo che fungerà da “Watson” ante-litteram.

Dupin non ha accesso privilegiato a prove materiali, né strumenti scientifici avanzati: si affida alla mente. Attraverso quella che lui stesso definisce “analisi” (una forma sofisticata di ragionamento deduttivo), riesce a ricostruire l’accaduto, scoprendo che l’assassino non è un uomo, ma un orango fuggito dalla custodia di un marinaio.

La rivelazione è tanto sorprendente quanto illuminante: non per l’assurdità del colpevole, quanto per il metodo attraverso il quale Dupin arriva alla verità. Poe non vuole scioccare il lettore con il colpo di scena, ma guidarlo in un processo logico, dove ogni dettaglio ha un peso, ogni testimonianza è un tassello nel mosaico.

Con Dupin, Poe crea l’archetipo dell’investigatore razionale, isolato dalla società, animato da una passione intellettuale per il mistero, capace di immergersi nella mente altrui per anticiparne le mosse. È un modello che verrà ripreso e raffinato da Arthur Conan Doyle quarant’anni dopo con Sherlock Holmes. Non a caso, Doyle dichiarò apertamente: “Ogni cosa è dovuta a Poe. Dupin è il padre di tutti noi.”

La novità radicale di Poe non sta solo nel personaggio, ma nella struttura stessa del racconto: l’uso del narratore come testimone/cronista, il mistero iniziale, la falsa pista, la spiegazione finale, e soprattutto l’importanza del pensiero deduttivo come motore dell’azione. Prima di Poe, i crimini nei romanzi servivano perlopiù a generare orrore o pathos. Dopo di lui, diventano enigmi da risolvere, sfide intellettuali tra autore e lettore.

È affascinante notare quanto I Delitti della Rue Morgue appaia moderno ancora oggi. Poe anticipa temi che diventeranno centrali nella narrativa poliziesca: il fallimento della polizia ufficiale, la superiorità del pensiero individuale, l’importanza della scena del crimine, la raccolta e l’analisi delle testimonianze. Ma c’è di più: nella figura dell’orango assassino, Poe introduce una riflessione inquietante sull’animalità, sulla violenza, sull’irrazionale che si nasconde dietro la facciata della civiltà. È un’eco del suo background gotico, ma anche un elemento che colloca il racconto in un dialogo più ampio con le paure sociali dell’epoca. Parigi, benché solo evocata e mai descritta nei dettagli, è uno scenario ideale: una metropoli in espansione, piena di angoli oscuri, dove la ragione deve lottare contro il caos. Non è un caso che molti futuri detective, da Maigret a Adamsberg, saranno francesi o si muoveranno su sfondo urbano.

Il seme gettato da Poe ha germogliato in mille direzioni. Dal giallo classico inglese al poliziesco americano, dal mystery psicologico al thriller contemporaneo, tutti i sottogeneri devono qualcosa a quel racconto del 1841. Senza I Delitti della via Morgue, non ci sarebbe Assassinio sull’Orient Express, né Il nome della rosa, né True Detective. L’opera ha ispirato imitazioni e omaggi, ma anche decostruzioni e rivisitazioni. Nel ‘900, scrittori come Borges, Calvino e Eco hanno giocato con il paradigma poiano, portandolo a livelli meta-letterari. Al cinema, l’influenza di Poe si ritrova nei film di investigazione, ma anche in quelli horror e thriller. Il suo modo di costruire la suspense, di disseminare indizi, di capovolgere le aspettative, è diventato parte integrante del linguaggio narrativo contemporaneo.

Edgar Allan Poe era un uomo tormentato, incompreso, povero e spesso in lotta con se stesso. Morì a soli 40 anni, in circostanze mai chiarite del tutto, avvolte anch’esse nel mistero. Eppure, la sua produzione letteraria – che include racconti horror, poesie visionarie e saggi brillanti – ha avuto un impatto duraturo come pochi altri autori del XIX secolo. Con I Delitti della Rue Morgue, Poe dimostrò che la letteratura poteva essere al tempo stesso intrattenimento e esercizio di pensiero. Creò un genere che ancora oggi domina le classifiche, le serie TV, le librerie e i festival letterari. Il giallo, il noir, il thriller sono i figli naturali della sua immaginazione.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa
https://skilledmigration.utk.edu/wp-includes/css/bandarqq/ https://skilledmigration.utk.edu/wp-includes/css/pkvgames/ https://skilledmigration.utk.edu/wp-includes/css/dominoqq/ https://skilledmigration.utk.edu/wp-includes/css/pokerqq/ https://skilledmigration.utk.edu/wp-includes/css/slot-garansi/ https://skilledmigration.utk.edu/wp-includes/css/slot-garansi/ https://skilledmigration.utk.edu/wp-includes/css/slot-thailand/