ZAVATTARELLO – MOTOCICLISTI INCIVILI SUI SENTIERI DELL’OLTREPO PAVESE.

Un diffuso malcostume di certi motociclisti rovina l'ambiente agro-silvo-pastorale dell'Oltrepo pavese. Moto da cross su sentieri e mulattiere. Incessante l'opera di prevenzione e repressione dei carabinieri forestali.

Zavattarello – Trenta multe a motociclisti che sfrecciavano sulle mulattiere e sui sentieri vietati alla circolazione. Da fine maggio a metà di luglio i carabinieri forestali della Stazione di Zavattarello hanno fermato diversi centauri che avevano scambiato per “scorciatoie” o per vere e proprie “circuiti” le strade agro-silvo-pastorali di Colliverdi, Zavattarello e di altre località turistiche a sud dell’Oltrepò pavese. Peccato che su quei sentieri sia vietato il transito dei mezzi motorizzati.

La zona di Zavattarello, il castello e la natura incontaminata dei dintorni. 

Da quanto riferiscono i militari la maggior parte dei trasgressori sono gli “appassionati” di moto che nel fine settimana, anziché andare sui circuiti appositamente attrezzati, raggiungono località montane e collinari sfrecciando appunto in zone vietate, dando sfogo alla loro passione e danneggiando, spesso consapevolmente, i sentieri, le mulattiere ed i percorsi generalmente utilizzati da escursionisti che amano fare lunghe camminate nella tranquillità dei boschi. Non mancano però anche i motociclisti che raggiungono fabbricati rurali, usando appunto la due ruote come “mezzo di servizio” autorizzato dall’ente territoriale competente, ovvero il Comune.

Carabinieri forestali durante un controllo in alta collina.

“…È una problematica che si presenta e si manifesta soprattutto nel periodo estivo e nel fine settimana – dicono i carabinieri forestali – per questo motivo, dal maggio scorso abbiamo intensificato i servizi di vigilanza, nonostante gli organici dei reparti non siano completi. Un ausilio ai controlli ci è dato anche dagli addetti alla vigilanza degli altri enti preposti, come le Guardie dei Parchi regionali, le Guardie boschive comunali, gli agenti della Polizia Locale, nonché le Guardie Ecologiche Volontarie (Comunità Montane, Parchi e Provincia). Ma non solo: spesso riscontriamo problemi anche nell’identificare i trasgressori perché non è facile bloccarli: non sono a piedi, e, spesso non sono da soli, ma in gruppo e circolano senza targa o con targhe coperte. L’inosservanza del divieto, comunque, prevede una sanzione amministrativa che varia dai 121,87 euro a 365,61 euro per chi transita senza l’autorizzazione,  ridotta ad 1/3 per chi transita in difformità dall’autorizzazione stessa, usando cioè la moto quale “mezzo di servizio” per raggiungere fabbricati rurali...”. 

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