Nato nel 1962 a Khan Yunis, una delle zone più disastrate della Striscia di Gaza, è stato per 22 anni nelle carceri israeliane.
Roma – A una settimana di distanza dall’assassinio di Ismail Haniyeh, Hamas ha scelto il nuovo capo del suo ufficio politico: è Yahya Sinwar, che finora è stato il capo del movimento a Gaza, operando all’interno della Striscia. Considerato la mente dietro l’attacco del 7 ottobre 2023, quello che ha dato il via alla guerra in Medioriente, è anche il ricercato numero uno da Israele. Per questo per mesi non si è fatto vedere in pubblico. Lo Stato ebraico pensa che si nasconda nella rete di tunnel sotterranei a Gaza.
Nato il 29 ottobre 1962 a Khan Yunis, da sempre una delle zone più derelitte di Gaza, Sinwar non è estraneo alle carceri israeliane. Ci è rimasto per un totale di 22 anni, scontando diversi ergastoli per l’omicidio di tre soldati dell’Idf e 12 palestinesi sospettati di collaborare con lo Stato ebraico. Il nuovo capo di Hamas viene descritto come una personalità tanto crudele quanto carismatica. Così lo ricordano gli agenti dello Shin Bet, il servizio di sicurezza interno israeliano, che lo hanno interrogato negli anni ’80. Fu arrestato da Israele nel 1988. Uscì di prigione nel 2011: il suo rilascio avvenne in cambio di quello di Gilad Shalit, soldato israeliano rapito da Hamas nel 2006. L’analista israeliano Ehud Yaari, che lo intervistò durante la prigionia, lo definisce “uno psicopatico astuto e sofisticato“.
Eletto leader del gruppo a Gaza nel 2017 e poi è stato confermato nel 2021. Si parla di lui come di un capo intransigente, violento contro oppositori e spie palestinesi. L’intelligence israeliana ricorda che a Gaza c’è chi lo chiama “il macellaio di Khan Yunis”. Ore di grande tensione intanto in Medio Oriente per le voci di attacchi imminenti da parte dell’Iran in risposta a Israele per aver decapitato la leadership di Hamas. “La nomina dell’ultraterrorista Yahya Sinwar a nuovo leader di Hamas, al posto di Ismail Haniyeh, è un’ulteriore valida ragione per eliminarlo rapidamente e cancellare questa vile organizzazione dalla faccia della terra”, scrive su X il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz.