Emesso un ordine di trattenimento presso il Centro di permanenza per i rimpatri di Gradisca d’Isonzo (Go) nei confronti di S.A., cittadino pakistano 40enne regolare in Italia, con precedenti penali e/o di polizia. Si è reso responsabile di violenza sessuale su minori.
Vicenza – I reati ascritti al pakistano sono minaccia, simulazione di reato, guida senza patente. È stato scortato dagli agenti dell’Ufficio immigrazione della questura di Vicenza in attesa di essere imbarcato nei prossimi giorni su un volo diretto nel Paese d’origine. Su disposizione della Centrale operativa della questura, alcune pattuglie della Squadra “Volanti” intervenivano in emergenza in via Aldo Moro, a bordo di un autobus dell’azienda pubblica di trasporto SVT gremito di studenti delle scuole secondarie, a seguito di diverse chiamate di soccorso pervenute al “113”.
A bordo del mezzo, su indicazione dei passeggeri, S.A. veniva subito individuato e fermato dalla polizia, in quanto, poco prima, con atti coscienti e volontari aveva insistentemente molestato con palpeggiamenti sulle parti intime e strusciamenti del bacino contro il fondoschiena diverse donne a bordo dell’autobus, alcune delle quali minorenni.
Le giovani vittime – 8 di cui 4 minorenni – venivano subito soccorse dagli agenti dell’ufficio Prevenzione generale e Soccorso pubblico e della Squadra Mobile, che provvedevano ad accompagnarle negli uffici di viale Mazzini per fornire tutte le indicazioni in merito a quanto accaduto e per formalizzare le querele.
Secondo il racconto delle giovani, dopo essere uscite dalla scuola e salite a bordo di un mezzo della SVT si imbattevano in questo individuo, anch’esso presente a bordo dell’autobus, il quale – dopo averle dapprima fissate insistentemente – nel momento in cui esse, spaventate per ciò che stava accadendo, avevano cercato di allontanarsi, ne ostruiva la discesa dal mezzo ed infine iniziava a molestarle fisicamente, toccandole ripetutamente in varie parti del corpo.
La reazione immediata e la richiesta ad alta voce di aiuto da parte delle giovanissime vittime – visibilmente scioccate e turbate – attirava l’attenzione del conducente che allertava immediatamente il 113. In considerazione di quanto accaduto, e dopo aver formalizzato le dichiarazioni dei numerosi passeggeri che, a bordo del mezzo pubblico, avevano assistito alle ripetute molestie, gli agenti avevano arrestato S. A. in flagranza di reato. Successivamente l’arresto veniva convalidato dal Gip e lo straniero veniva rinchiuso nella casa circondariale di San Pio X° con l’accusa di violenza sessuale aggravata.
Nello scorso mese di ottobre il giudice del tribunale di Vicenza, a seguito di richiesta di patteggiamento da parte dell’imputato, lo condannava alla pena di anni 1, mesi 4 e giorni 20 di reclusione, concedendogli la sospensione condizionale della pena a condizione di partecipare a specifici percorsi di recupero presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero di soggetti condannati per i reati di violenza. Scontata la pena, immediata la decisione del questore di rimandarlo nel Paese di provenienza.