Viola il divieto di avvicinamento alla vittima di atti persecutori: 33enne in manette a Perugia

La donna ha ripreso il suo aguzzino con il cellulare mentre si aggirava vicino al posto di lavoro e ha fatto intervenire gli agenti.

Perugia – La polizia è intervenuto nei pressi della stazione di Fontivegge, dove ha arrestato in flagranza differita un uomo, classe 1992, per i reati di violazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e atti persecutori.

In particolare, lo scorso martedì alle prime luci dell’alba, gli agenti della Squadra Volante, a seguito di chiamata al Numero Unico di Emergenza Europeo, erano intervenuti nei pressi del luogo di lavoro della vittima, dove quest’ultima, unitamente al collega, aveva notato la presenza dell’uomo. Nello specifico, la donna lo aveva ripreso con il proprio telefono, circostanza che aveva indotto il 33enne ad allontanarsi e a far perdere le proprie tracce.

Sentita dai poliziotti, la vittima – visibilmente spaventata – ha riferito che, negli ultimi giorni, in più occasioni, l’uomo si era recato nei pressi del suo luogo di lavoro, circostanza che le aveva ingenerato uno stato di ansia e paura. Gli agenti, dopo aver acquisito il video, si sono messi alla ricerca del 33enne che, anche grazie al sistema di rilevazione GPS del braccialetto elettronico a lui applicato, è stato rintracciato nei pressi della stazione di Fontivegge.

Dopo averlo accompagnato in Questura per le attività di rito, una volta accertato quanto accaduto dalle immagini riprese dal video della vittima, i poliziotti hanno proceduto all’arresto in flagranza differita del 33enne per il reato di violazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e atti persecutori. Su disposizione del Pubblico Ministero, l’uomo è stato quindi trattenuto presso il carcere di Perugia – Capanne, in attesa dell’udienza di convalida, a seguito della quale l’arresto in flagranza differita è stato convalidato ed è stata applicata – come richiesto dal P.M. – la misura della custodia cautelare in carcere, essendo stato riconosciuto il pericolo di reiterazione del reato.

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