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Vinitaly 2024, Tajani: “Il vino? Prodotto d’eccellenza, stupidaggini che sia cancerogeno”

Al via a Verona la 56esima edizione della kermesse con oltre 4mila cantine da tutta Italia e da 30 nazioni. Enoturismo in forte crescita: +16%. Ma le aziende faticano a trovare impiegati.

Verona – Prende avvio oggi a Verona la 56esima edizione di Vinitaly, il Salone internazionale del vino e dei distillati in programma a Veronafiere: un viaggio di quattro giorni alla scoperta delle eccellenze vinicole del Bel Paese che durerà fino a mercoledì 17 aprile. All’inaugurazione sono intervenuti: Barbara Bissoli, vicesindaca del Comune di Verona, Flavio Massimo Pasini, presidente della Provincia di Verona; Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale; Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste; Luca Zaia, presidente Regione Veneto;  Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura;  Matteo Zoppas, presidente di Ice Agenzia e Maurizio Danese, ad Veronafiere.

Con oltre 4mila cantine da tutta Italia e da 30 nazioni, Vinitaly si conferma l’unico brand fieristico rappresentativo della varietà del made in Italy enologico nel mondo. Un risultato confermato anche dalle attese di questa 56^ edizione pronta a replicare il successo dell’anno scorso con oltre 30mila operatori esteri della domanda da 140 Paesi presenti in quartiere: un terzo del totale. “Vinitaly non è solo un alleato fondamentale delle aziende del settore – conferma il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo – ma contribuisce al posizionamento del vino italiano nelle principali aree strategiche. Quest’anno sono 1200 i top buyer da 65 nazioni pronti a conoscere e ad avviare trattative con le imprese espositrici. Un risultato in aumento del 20% rispetto al 2023, ottenuto grazie una potente campagna di incoming, realizzata anche con il sostegno di Ice, che per la prima volta ha coinvolto tutti i player istituzionali della promozione. Una diplomazia del business per far crescere il settore e le imprese”.

Enoturismo in forte crescita

E in effetti i dati evidenziano una crescita dell’enoturismo. Secondo l’Osservatorio nazionale del Turismo del Vino 2024, le attività ricettive legate al mondo del vino valgono oggi 2,9 miliardi di euro, in crescita del 16% in un anno. Secondo l’indagine curata da Nomisma Wine Monitor, in media un turista arriva a spendere fino a 400 euro, di cui 89 per l’acquisto di una o più bottiglie e 46 per la vendemmia turistica. Regolamentata nel 2023, la raccolta dell’uva per il visitatore è tuttavia praticata solo da una piccola parte delle aziende italiane. Che però faticano soprattutto a trovare impiegati. L’Osservatorio evidenzia come il 76% delle cantine lamenti una carenza di personale, percentuale che sale all’83% nel Nord-est. Un secondo problema è rappresentato dalla mancanza di formazione specifica.

Nell’indagine sull’enoturismo, che ha preso in esame 261 cantine in tutta Italia, emerge come poco meno della metà (41%) siano realtà piccole che offrono un’accoglienza di tipo familiare. Una minoranza di cantine turistiche punta invece sulle offerte innovative o sulla rilevanza storico-artistica e architettonica. Il fenomeno enoturistico prevale poi in territori lontani dai grandi centri urbani: il 40% a livello nazionale, percentuale che nel Nord-ovest sale fino al 54,5%.

Aumenta l’export, soprattutto Oltralpe

Per quanto riguarda i metodi di coltivazione, le pratiche enologiche mostrano un quadro più omogeneo: una cantina su tre coltiva il vino col metodo convenzionale, il 24% punta sulla sostenibilità, il 23% sul biologico. I dati evidenziano come per la maggior parte delle cantine il fatturato annuale non superi i 500mila euro. Crescono le realtà dove il guadagno nell’arco dei dodici mesi oscilla tra i 500mila e i 2 milioni di euro. C’è poi un 7% di aziende che dichiarano un fatturato compreso tra i 10 e i 25milioni di euro. Nelle cantine sondate, il 69% del vino prodotto viene venduto in Italia, il 31% all’estero. Più in generale il vino italiano sembra piacere sempre di più all’estero e oggi arriva a rappresentare il primo prodotto agroalimentare nazionale venduto. Come emerge in uno studio di Coldiretti su dati Istat, in 20 anni le esportazioni di bottiglie made in Italy sono quasi triplicate: +188% in 140 Paesi del mondo.

Secondo l’analisi di Coldiretti, infine, l’esportazione di vino italiano trova terreno fertile soprattutto oltralpe: il 321% in più in Francia con un mercato che ammonta oggi a 316 milioni di euro. L’andamento delle vendite è positivo anche oltreoceano con un incremento del 148% negli Stati Uniti per un giro d’affari di 1,76 miliardi di euro. Bene anche l’export verso Regno Unito (+186%) e Germania (+69%)

La manifestazione apre in un momento di forte tensione internazionale, alla quale ha fatto riferimento il presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, in apertura della cerimonia di apertura: “Inauguriamo questo Vinitaly dopo una notte difficile. Penso che, mai come in questo momento, sia necessario fare un appello alla responsabilità, alla prudenza e al lavoro di tutte le istituzioni nazionali e internazionali per arrivare alla pace”, ha detto Fontana, ricordando poi che “quello del vino è un comparto identitario incredibile. Ogni vino, infatti, ha una sua tradizione e storia ma è anche un alimento universale”, nonostante gli attacchi.

Tajani: “Vino cancerogeno? Falso da un punto di vista scientifico”

Polemiche a cui ha fatto riferimento anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha voluto rassicurare gli imprenditori del settore del vino ad affrontare attacchi e problemi. “C’è un governo che li sostiene – ha detto il ministro – e lavora per abbattere le barriere doganali e la concorrenza sleale. Mi auguro che anche a Bruxelles le cose cambino: difendiamo la dieta mediterranea e abbiamo detto in maniera molto chiara che è una stupidaggine colossale dire che il vino è un prodotto cancerogeno. È falso da un punto di vista scientifico. È un attacco proditorio quello contro il vino e contro la dietra mediterranea che va respinto”.

Sulle grandi potenzialità del settore ha insistito il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, che durante il suo intervento è stato contestato da due attiviste dell’associazione “Meglio Legale” mostrando cartelli col messaggio “Cannabis legale come il vino”, prima di essere allontanate dagli uomini della sicurezza. “Il vino italiano – a detto il ministro – vale quasi di 8 miliardi di export e i consumatori sul perché mercato interno lo scelgono esprime qualità, e dà sicurezza. Magari se ne beve un po’ meno, ed è corretto bere con moderazione perché credo che la cosa migliore sia bere bene cioè qualità, al prezzo giusto per remunerare la filiera, chi produce uva fino agli enologi, i trasformatori e i distributori per dare equilibrio e creare ricchezza in questa nazione”.

Zaia: “In Veneto il primato nazionale della produzione”

Il forte legame tra vino e territorio è stato invece sottolineato dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “Non è un caso che Vinitaly, fiera di riferimento internazionale, nasca in Veneto, a Verona. Il Veneto è la prima regione per produzione ed esportiamo circa il 36% del prodotto nazionale. Questo rappresenta una grande opportunità per noi anche dal punto di vista della promozione del territorio. Il primato produttivo va affiancato a quello turistico: 72 milioni di presenze che valgono circa 18 miliardi di euro. Questo è un grande valore ma anche un merito dei viticoltori che coltivano in Veneto circa 100 mila ettari. Dobbiamo interrompere una narrazione negativa nei confronti dei giovani, che portano innovazione e sostenibilità in agricoltura”.

Al via da oggi e fino al 17 aprile, in contemporanea a Vinitaly, anche la 28ª edizione di Sol, International olive oil trade show, il 25° Enolitech, salone internazionale delle tecnologie per la produzione di vino, olio e birra, e Xcellent Beers, la rassegna dedicata alle produzioni brassicole artigianali. Con queste manifestazioni il contingente espositivo nel quartiere sold out sale a 4300.

Nel corso dell’evento sono stati assegnati anche i riconoscimenti “Premio Vinitaly International Italia”, “Premio Vinitaly International Estero” e i nuovi “Vinitaly Wine Critics Award” e “Premio Vinitaly 100 anni”. Per tutti gli appuntamenti: www.vinitaly.com

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