Assurdo a Verona: sfasciano la “Sedia Van Gogh” di Nicola Bolla per farsi una foto sui social

L’opera è esposta a Palazzo Maffei. Il Museo lancia una campagna di sensibilizzazione: “L’arte va amata, goduta, ma soprattutto rispettata”.

Verona – Una sedia scintillante di cristalli Swarovski trasformata in tragedia per un selfie “ad effetto”. È accaduto a Palazzo Maffei, nel cuore di Verona, dove due visitatori, approfittando di un momento di assenza del personale di sorveglianza, hanno gravemente danneggiato l’opera “Van Gogh” dell’artista Nicola Bolla, spezzandola nel tentativo di scattarsi una foto “spettacolare”.

L’episodio, ripreso dalle telecamere del museo, è diventato virale sui social, dove il museo ha condiviso le immagini dell’accaduto in un reel su Instagram, accompagnato da un messaggio chiaro: l’arte è fragile e va rispettata.

Il video divenuto virale

Gesto incosciente, danno irreparabile

L’opera colpita è una delle più delicate della collezione di Palazzo Maffei: una sedia interamente ricoperta di Swarovski, creata da Nicola Bolla, artista nato a Saluzzo nel 1963, noto per le sue creazioni che uniscono estetica, ironia e materiali preziosi. L’intervento di restauro, particolarmente complesso, ha permesso di salvare l’opera, ora nuovamente esposta.

L’opera di Nicola Bolla, ispirata all’iconica sedia immortalata in un dipinto di Van Gogh del 1888, rovinata dai due turisti

«Sarebbe ridicolo se non fosse accaduto realmente. È l’incubo di ogni museo», scrive sui social Vanessa Carlon, direttrice della Casa Museo di Piazza delle Erbe, che ha deciso di non tacere l’accaduto ma anzi di trasformarlo in un’occasione educativa.

I due turisti “all’opera”

Serve più responsabilità culturale

Il reel pubblicato su Instagram, in poche ore rilanciato da account culturali e artistici di rilievo, non è solo un atto di denuncia. È anche l’inizio di una campagna di sensibilizzazione promossa dal Museo per invitare il pubblico a prendere coscienza della fragilità del patrimonio artistico.

«L’arte va sì amata e goduta, ma rispettata sempre», afferma la direttrice, che ringrazia i tanti visitatori che ogni giorno varcano le soglie di Palazzo Maffei con cura e attenzione, mostrando che vivere un museo può essere un atto di civiltà e rispetto condiviso.

L’episodio solleva anche il dibattito sulla necessità di maggiore vigilanza nei luoghi culturali, ma soprattutto su quanto sia urgente educare il pubblico al valore del bene comune.

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