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Venezia, attivisti per il clima imbrattano San Marco [VIDEO]

Ultima Generazione spruzza Nesquik e fango sulla Basilica, Zaia critica: “Modalità sbagliata”. Flash mob a Bologna.

Venezia – Ultima Generazione colpisce ancora. Un gruppo di attivisti per il clima ha imbrattando la facciata laterale destra e il colonnato della Basilica di San Marco. L’azione, definita dagli stessi manifestanti come “un allarme anti-incendio,” ha visto l’utilizzo di estintori contenenti una miscela di acqua e argilla, oltre al lancio di Nesquik sulla struttura religiosa.

I giovani attivisti, tutti italiani e compresi tra i 20 e i 34 anni, hanno esposto uno striscione con lo slogan “fondo riparazione,” sottolineando la necessità di un impegno concreto nella lotta contro i cambiamenti climatici. La scelta di utilizzare Nesquik e fango, simboli di contaminazione, mira a rappresentare in modo tangibile le future conseguenze climatiche, secondo quanto dichiarato da uno dei manifestanti: “Venezia sarà sommersa dal fango.”

Prontamente intervenuta la polizia ha sequestrato i due estintori in uso al gruppo e arrestato gli attivisti. Intanto alla protesta si era unita anche una turista francese sostenendo la richiesta di un “fondo riparazione e traducendo gli slogan in inglese per coinvolgere un pubblico più ampio.

Il Presidente del Veneto, Luca Zaia, ha criticato duramente l’azione: “Massimo rispetto per le proteste, ma il gesto è assolutamente da condannare”. E’ intervenuto anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: “Il dissenso si deve esprimere nel rispetto della legge e del nostro patrimonio culturale e religioso”.

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha ricordato che il Parlamento ha approvato una legge che punisce gli “eco-vandali condannandoli a pagare di tasca propria il ripristino delle opere danneggiate”.

Flash mob di protesta anche a Bologna dove tre attivisti di Ultima Generazione già fermati per un blocco stradale hanno voluto simboleggiare i danni prodotti dai cambiamenti climatici posizionando oggetti quotidiani ricoperti di fango davanti al Tribunale.

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