Una cittadina di origine statunitense agiva in qualità di intermediaria per transazioni di immobili di lusso. Ma la sua impresa operava senza aver dichiarato nulla al Fisco, nemmeno la sua costituzione.
Parma – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza emiliana hanno eseguito una verifica fiscale nei confronti di una cittadina di origine statunitense, da anni residente in provincia di Parma, che operava in Italia nell’intermediazione di immobili di lusso mediante un’impresa completamente sconosciuta al Fisco.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti ispettivi, condotti dai finanzieri della tenenza di Fornovo di Taro anche mediante l’esame di numerose operazioni finanziarie e l’incrocio dei dati disponibili dagli applicativi informatici in uso alla Guardia di Finanza, l’attività imprenditoriale, sin dal 2017, sarebbe stata solo fittiziamente domiciliata nello Stato del New Jersey (USA) – ove avrebbe assoggettato i propri redditi a un regime fiscale più favorevole – ma in realtà sarebbe stata condotta esclusivamente in Italia.
In particolare, la titolare della società estera non si sarebbe mai recata presso il domicilio formale americano e avrebbe avviato e concluso nel nostro Paese numerose attività di intermediazione a favore di una pluralità di clienti, prevalentemente stranieri, interessati all’acquisto di ville di lusso dislocate principalmente sulla riviera versiliese.
È stata, infatti, appurata la presenza della rappresentante legale della società statunitense in occasione della stipula di molti atti notarili relativi alla compravendita di immobili di pregio.
Inoltre, lo svolgimento in Italia dell’attività professionale avrebbe trovato riscontro anche nei contenuti dei principali social-network utilizzati per scopi di promozione commerciale.
All’esito dell’attività ispettiva, sono stati constatati ricavi non dichiarati per € 755.000 e un’evasione IVA di € 166.000, per gli anni d’imposta dal 2017 al 2021.
L’attività dei finanzieri ha consentito di individuare redditi sottratti a imposizione in Italia a causa della fittizia collocazione all’estero della residenza societaria e testimonia l’impegno della Guardia di Finanza a tutela delle entrate dello Stato volto a far emergere l’economia sommersa così preservando gli interessi sia dell’Erario che della collettività.