Varese – Auto “fantasma” per commettere reati

Sono stati cancellati dal P.R.A. 370 veicoli intestati a ditte fittizie e utilizzati per la commissione di reati contro il patrimonio. Sono stati indagati 15 soggetti che non hanno versato imposte e bolli per 240mila euro. Il sodalizio è di origine rumena.

Varese – Finanzieri del Comando Provinciale di Varese hanno notificato la chiusura delle indagini preliminari a 15 soggetti, indagati in concorso a vario titolo per i reati di truffa aggravata, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e favoreggiamento personale nel fenomeno del “trapasso di auto” tramite formalità agevolate che non prevedono pagamenti di tasse ed imposte.

In particolare, a seguito di indagini di polizia giudiziaria delegate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Varese, è stato individuato dalle Fiamme Gialle un sodalizio criminale per lo più di origine rumena dedito all’attività di compravendita di autoveicoli mediante l’intestazione fittizia dei medesimi a terzi soggetti “prestanomi” assegnatari di partita iva avente quale attività il commercio di autoveicoli. Tale fittizia condizione di commercio autoveicoli ha consentito agli indagati di usufruire delle agevolazioni previste dal D.lgs. 446/97, noto su fonti aperte come decreto Dini, in tema di tasse automobilistiche, sottraendosi con artifizi e raggiri, al versamento dell’Imposta Provinciale di Trascrizione per il trasferimento di proprietà delle auto in considerazione che i veicoli che hanno usufruito di questa agevolazione sono destinati alla vendita e non possono essere utilizzati.

Denunciata anche la titolare di una agenzia di disbrigo pratiche auto che ha registrato plurimi acquisti e passaggi di proprietà a terzi soggetti intestatari fittizi ed ha contribuito a garantire, ai reali possessori, l’ottenimento di altri indebiti vantaggi quali la possibilità di utilizzare gli automezzi in maniera del tutto anonima (ed infatti è emerso che buona parte di tali veicoli sono stati utilizzati per la commissione di reati contro il patrimonio), nonché la possibilità di non adempiere al pagamento anche dei pedaggi autostradali, né di multe e sanzioni nonché di potersi muovere senza copertura assicurativa. L’attività d’indagine è stata condotta mediante l’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo e attraverso l’esame della documentazione sequestrata nel corso delle perquisizioni locali effettuate presso le abitazioni degli indagati. Allo stato attuale, relativamente alle auto fittiziamente intestate ai soggetti prestanome, è stata quantificata, una fraudolenta sottrazione del pagamento dell’I.P.T. pari a circa 120.000 euro e a titolo di sottrazione al pagamento del bollo auto per ulteriori 120.000 euro.

Si è proceduto pure per la cancellazione d’ufficio al PRA di nr. 370 autoveicoli, dislocati in diverse regioni del Nord Italia, ai sensi del codice della strada, in modo tale da impedire l’utilizzo degli autoveicoli e quindi la commissione di ulteriori illeciti con gli stessi. Si rappresenta che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

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