Vanessa Ballan aveva denunciato e poi perdonato un altro stalker

Due anni fa un marocchino si era invaghito di lei. Respinto, le aveva messo le mani al collo. Ma al processo la donna ritirò la la querela.

Treviso – Vanessa Ballan, la giovane madre uccisa nel Trevigiano dal kosovaro Bujar Fandaj, era già stata perseguitata da un altro stalker, che l’aveva presa per il collo sul cancello di casa perché lei rifiutava le sue avances. Era un cliente del supermercato in cui Vanessa lavorava, un 49enne marocchino che si era invaghito della ragazza nell’estate del 2021 e per due settimane, tra luglio e agosto, le aveva reso la vita impossibile.

Vanessa era stata bersagliata da infiniti messaggi WhatsApp dell’uomo, che continuava invano a chiederle appuntamenti. Non contento, il marocchino l’aveva attesa più volte nel parcheggio del supermercato, seguita fino a casa e in un’occasione – era il 4 agosto del 2021 – sul cancello della villetta dove la donna viveva con il compagno e il figlio, le aveva stretto le mani intorno al collo. Il giorno stesso Vanessa Ballan aveva sporto denuncia alla stazione dei carabinieri di Riese Pio X.

Due anni fa Vanessa Ballan aveva ritirato la querela presentata contro un altro stalker

Nonostante la donna avesse espresso la volontà di ritirare la querela già prima dell’udienza preliminare, trattandosi di atti persecutori il pm aveva esercitato comunque l’azione pensale e ottenuto il rinvio a giudizio del marocchino. Ma durante la fase dibattimentale la donna aveva effettivamente ritirato la querela e il giudice chiuso il processo con una sentenza di non luogo a procedere per remissione di querela.

Sembra che dietro la marcia indietro della giovane commessa ci fossero dei motivi personali. Forse le era bastato segnalare la persecuzione subita, nella speranza che la lezione obbligasse l’uomo a lasciarla finalmente in pace senza però arrivare a farlo condannare.

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