Valzer di beni e denaro per evadere il Fisco: intera famiglia in manette a Genova

Gestori di un “compro oro”, padre, madre e due figli risultano sconosciuti all’Erario, con il quale hanno contratto un debito di quasi 4 milioni di euro.

Genova – Due in carcere, uno ai domiciliari e obbligo di dimora per il quarto componente del nucleo familiare coinvolto nella gestione di un “compro oro” a Genova, indagati dalla Finanza per associazione per delinquere e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Le indagini hanno preso le mosse dallo sviluppo di attività ispettive antiriciclaggio ed hanno consentito di accertare l’esistenza di una associazione per delinquere, formata dai componenti del nucleo familiare (padre, già condannato recentemente per bancarotta fraudolenta, madre, due figli rispettivamente di 35 e 32 anni), finalizzata a realizzare trasferimenti simulati e atti fraudolenti su beni del padre e del figlio, i quali sono gravati da debiti con l’Erario per oltre 3 milioni e 800mila, operazioni finalizzate a rendere del tutto inefficaci le procedure di riscossione coattiva nei loro confronti.

Tale attività di sottrazione fraudolenta ha avuto inizio a partire dal 2009 e secondo quanto contestato è durata fino ad ottobre 2023, concretizzandosi, da parte di due dei quattro componenti del nucleo familiare (padre e figlio) nello spostamento di denaro e beni, attraverso intestazione fittizie in favore degli altri due componenti del nucleo familiare (madre e figlia) accusate di agevolare l’evasione tributaria con particolare riferimento alla movimentazione di ingenti somme di denaro contante (oltre 400mila euro negli ultimi 5 anni) su conti correnti non intestati né al padre né al figlio (apparentemente privi di qualsiasi “liquidità”); all’intestazione fittizia di quote della attività commerciale, di autovetture, di immobili.

Nessuno dei componenti del nucleo familiare risulta aver presentato dichiarazioni dei redditi da molti anni, nonostante un patrimonio immobiliare del valore di circa 3 milioni di euro. Ancora, la attività fraudolenta ai danni del fisco si è consumata anche attraverso il trasferimento fittizio della residenza all’Estero, nonché attraverso la costituzione di un trust di diritto italiano. È stato altresì disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca obbligatoria dei saldi dei conti correnti intestati agli indagati per oltre 400mila euro, di due autovetture, di cinque immobili, di quote della società gestente il compro-oro; sono peraltro in corso attività di ricerca di ulteriori beni che potrebbero essere a loro volta sequestrati.

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