La circolare del Ministero della Salute: nessun nuovo caso di infezione in Italia dall’inizio di agosto.
Il Comitato per la sicurezza sanitaria Ue ha “concordato che la situazione su Mpox non deve essere considerata una emergenza per la sicurezza sanitaria in Europa”. Lo ha detto il portavoce della Commissione europea Stefan De Keersmaecker dopo la dichiarazione dello scorso 14 agosto del Comitato di emergenza dell’Organizzazione Mondiale della sanità (Oms) che ha dichiarato il vaiolo delle scimmie un’emergenza sanitaria pubblica di portata internazionale (PHEIC),
L’Health Security Committee ha comunque concordato un “approccio strettamente coordinato” sul virus: “Dal Covid abbiamo imparato di dover essere preparati”, ha ricordato il portavoce spiegando che sono stati “conclusi contratti per acquisti congiunti di 2 milioni di dosi di vaccini Mpox e trattamenti per 100mila dosi”.
Se l’Europa non è a rischio, quali sono dunque i Paesi da evitare? Il Ministero della Salute italiano ha diffuso una circolare con alcune indicazioni tra cui quella di “sensibilizzare i viaggiatori diretti in Paesi con focolai confermati di infezione”.
Tra i Paesi da evitare secondo i dati dell’ultimo bollettino Ecdc del 16 agosto figurano la Repubblica Democratica del Congo (2.638 casi confermati e 14.151 sospetti), il Burundi (61 casi confermati e 165 sospetti), la Repubblica Centro Africana (35 casi confermati e 223 sospetti) e il Congo (19 casi confermati e 150 sospetti).
Per quanto riguarda l’Europa, il vaiolo delle scimmie è arrivato anche in Spagna, dopo il primo caso segnalato in Svezia. Si tratta di un sottotipo del virus diverso rispetto a quello per cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha decretato l’allarme, già noto in Europa e meno aggressivo. Il primo caso di Mpox in Spagna è stato diagnosticato dalle autorità sanitarie della Cantabria, nel Nord del Paese, in un giovane attualmente ricoverato “in buon stato” di salute e tenuto in isolamento. Mentre il caso diagnosticato in Svezia è stato provocato dal sottotipo Clade I del virus, così come quello rilevato in Pakistan, il caso spagnolo è collegato al sottotipo originario dell’Africa occidentale, o Clade II, molto meno aggressivo del primo e in circolazione in Europa dal 2022.
Nessun nuovo caso di infezione è invece stato registrato in Italia dall’inizio di agosto, rende noto la circolare aggiornata diffusa dal ministero della Salute.
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