La gup di Milano Chiara Valori ha chiesto alla Procura di procedere nei confronti della 24enne. Disse di essere stata drogata e violentata.
Milano – Alberto Genovese è già stato condannato per due violenze sessuali e una tentata violenza, detenzione di materiale pornografico e oltraggio alla giustizia. Ma è stato assolto con formula piena dai presunti abusi sessuali commessi, tra il marzo 2019 e il novembre 2020 nei confronti di una ex fidanzata. E ora la 24enne rischia di essere accusata di calunnia nei confronti di Alberto Genovese, assistito dagli avvocati Salvatore Scuto e Davide Ferrari. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, la ragazza avrebbe accusato indebitamente l’imprenditore di averla violentata più volte durante le feste organizzate a Terrazza Sentimento a Milano tra il 2019 e il 2020.
Per la giudice dell’udienza preliminare Chiara Valori, infatti, l’allora 20enne aveva dato il “proprio consenso anche a pratiche estreme” e avrebbe provato a “sfruttare mediaticamente la vicenda” con l’obiettivo di incassare una “consistente somma di denaro”. Per questo motivo, le pm Rosaria Stagnaro, Paolo Filippini e Letizia Mannella procederanno per calunnia nei suoi confronti. “Gli elementi messi in evidenza dai difensori gettano dunque un’ombra cupa sulla genesi della denuncia-querela sporta” dalla giovane “inficiandone inevitabilmente la credibilità. Dopo le prime dichiarazioni, dal contenuto neutro o addirittura in favor rei, infatti”, la 24enne “ha corretto drasticamente il tiro, denunciando una pluralità di reati, giustificando tale brusco mutamento di rotta con il lento riemergere di ricordi fino ad allora sopiti”, ha scritto la giudice come anticipato dal Corriere della Sera.
La giudice ha trasmesso gli atti in procura ipotizzando il reato di calunnia in cui Genovese sarebbe parte offesa. Nel passaggio delle motivazioni in cui invece il giudice ha ritenuto responsabile l’ex imprenditore del web colpevole di una tentata violenza di gruppo ai danni di una giovane il 25 febbraio 2020 durante una festa, sottolinea che solo “per l’improvvisa e inattesa reazione della ragazza che, parzialmente riavutasi, è riuscita a rifiutare un’insistente offerta di altra sostanza stupefacente, a farsi una doccia o sciacquare il viso per riprendersi un po’, ottenendo con insistenza di uscire”, Alberto Genovese e l’ex fidanzata Sarah Borruso non hanno raggiunto l’obiettivo” di avere con lei un rapporto a tre, “del tutto incuranti della volontà della persona offesa, che gli imputati sapevano di poter piegare mediante la massiccia offerta di sostanze stupefacenti”.
Oggi Alberto Genovese, condannato a quasi 7 anni, esce in orario diurno dal carcere di Bollate per lavorare come volontario, proprio in un centro per donne vittime di violenza. L’associazione presso cui presta servizio l’ex ospite di Terrazza Sentimento, a Milano, si chiama ‘Wall of dolls’, tradotto significa muro di bambole, coincidenza interessante. Genovese ha avuto accesso a un programma di giustizia riparativa ottenendo dal Tribunale di sorveglianza milanese l’autorizzazione a lavorare all’esterno del carcere per quattro giorni a settimana. Al centro antiviolenza Genovese va una volta a settimana, gli altri tre giorni sono dedicati alla Casa di Carità di don Virginio Colmegna, dove si occupa dell’accoglienza dei senzatetto.
Nonostante il suo impegno nel volontariato, Genovese dovrà comunque continuare a scontare la sua pena, che finirà ad aprile 2027. Dall’arresto fino ad oggi, Genovese ha trascorso alcuni periodi in comunità per curare la dipendenza da cocaina. Lo scorso anno, i suoi legali avevano chiesto che potesse lasciare il penitenziario di Bollate per proseguire il suo percorso di riabilitazione in una comunità. Inizialmente la richiesta era stata resta respinta dai giudici, ma a fine luglio il Tribunale di Sorveglianza ha concesso al 47enne la possibilità di lavorare all’esterno del carcere per quattro giorni alla settimana.