HOME | LA REDAZIONE

imprenditore restituisce 1,6 milioni di euro il giornale popolare

Una discarica abusiva a cielo aperto: denunciato il proprietario

Accatastava materiale senza i permessi compromettendo l’equilibrio ambientale della zona interessata. I militari hanno sequestrato oltre 6,5 tonnellate di rifiuti eterogenei.

Vercelli – Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Vercelli ha sequestrato, con il prezioso supporto del Nucleo di Polizia Ambientale del Corpo di Polizia Provinciale di Vercelli, una discarica abusiva di circa 7000 metri-quadrati con oltre 6,5 tonnellate di rifiuti occultati in parte all’interno di un capannone industriale.

Il proprietario dell’area e dell’immobile, privo di qualsiasi autorizzazione per la gestione di una discarica, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria di Vercelli. L’attività operativa ha tratto origine da una serie di convergenti notizie, acquisite dai finanzieri del Nucleo Mobile del Gruppo durante l’intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio nei comuni vercellesi confinanti con la provincia di Torino, successivamente corroborate dalle risultanze delle banche dati della Dorsale Informatica in uso al Corpo e dai rilevamenti di un software di visualizzazione satellitare del territorio che evidenziava come l’area, con il trascorrere degli anni, si era progressivamente “trasformata” in un accumulo di rifiuti a cielo aperto.

7000 metri-quadrati con oltre 6,5 tonnellate di rifiuti occultati

Per confermare “sul campo” i sospetti di reità, i militari della Guardia di Finanza, insieme agli agenti della Polizia Provinciale, hanno eseguito un controllo d’iniziativa che si concludeva con il sequestro di oltre 6,5 tonnellate di rifiuti eterogenei – dal materiale ferroso a quello elettrico fino ad elettrodomestici inservibili e mezzi agricoli non funzionanti – che erano disseminati sia all’esterno del capannone che al suo interno.

Tenuto conto della variegata tipologia di rifiuti depositati, negli anni, sul sito, i militari e gli agenti operanti richiedevano l’intervento dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (A.R.P.A. Piemonte) per l’adozione delle prescrizioni sul corretto smaltimento dell’ingente quantitativo di materiale di scarto sequestrato.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa