HOME | LA REDAZIONE

Ucciso in piazza: in aula le telefonate dell’ex assessore Adriatici, no a giustizia riparativa

Raggiunto un accordo economico per un risarcimento di 250mila euro alla vedova di Youns El Bossettaoui, morto il 20 luglio 2021.

Pavia – Oggi pomeriggio, nel corso della seconda udienza del processo a Massimo Adriatici, sono state
fatte ascoltare nell’aula del Tribunale di Pavia alcune telefonate avvenute la sera del 20 luglio 2021, dopo la morte di Youns El Bossettaoui, 39enne senza fissa dimora. ucciso da un colpo sparato a Voghera nella centrale piazza Meardi dalla pistola di Adriatici, all’epoca assessore alla Sicurezza della cittadina pavese.
Adriatici, difeso dagli avvocati Gabriele Pipicelli e Luca Gastini è imputato per eccesso colposo di legittima difesa.

Durante la deposizione di un ufficiale di carabinieri che si occupò della trascrizione dei colloqui telefonici, si è udita prima la chiamata effettuata al numero unico di emergenza dai proprietari del bar davanti al quale avvenne il fatto. Successivamente si è ascoltata la telefonata tra il commissariato di Voghera e il 118, nella quale viene chiesto l’intervento in piazza Meardi per soccorrere un ferito. È seguito poi anche l’audio della telefonata di un operatore dell’Areu ad Adriatici. “Sono stato aggredito da questa persona, mi è saltato addosso e mi ha colpito con un pugno”, spiega l’ex assessore.

piazza Meardi, Voghera

Alla domanda sulle condizioni di salute di El Bossettaoui, Adriatici spiega che è stato ferito da un colpo partito dalla sua pistola: “una calibro 22, ho il porto d’armi”. L’operatore del 118 gli chiede se il ferito sta ancora respirando: “Si, respira”, afferma Adriatici. Parole che l’ex assessore pronuncia con calma, e a quanto si sente, apparentemente senza farsi coinvolgere dalla concitazione di quei momenti. Non è stata accolta la richiesta di Adriatici di accedere all’istituto della giustizia riparativa.

Con la vedova di Youns El Bossettaoui è stato però raggiunto un accordo economico per un risarcimento di 250mila euro: la donna ha ritirato la costituzione di parte civile. Le altre parti civili (i genitori e i fratelli e le sorelle di Youns) si sono invece sempre opposti alla richiesta di Adriatici. Il processo proseguirà mercoledì prossimo, 10 aprile.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa