Uccisero i genitori dopo gli abusi, la procura chiede di rivedere il caso dei fratelli Menendez

Il delitto avvenne negli Usa nel 1989 e i due fratelli sono in carcere. La storia è diventata celebre grazie a una serie Netflix.

La procura di Los Angeles potrebbe dare la libertà condizionale per i fratelli Menendez, protagonisti di uno dei casi di omicidio più discussi negli Stati Uniti, avvenuto nel 1989, e riportato all’attenzione pubblica da una recente serie di Netflix.

Il procuratore George Gascon ha dichiarato che l’accusa richiederà a un giudice di rivedere la condanna dei due, il che potrebbe renderli “idonei per una libertà condizionale”. I fratelli, che avevano confessato l’omicidio dei genitori, sostengono di essere stati vittime di abusi sessuali da parte del padre per anni.

Gascon ha inoltre sottolineato come il movimento #MeToo abbia portato a una maggiore consapevolezza rispetto alle vittime di violenza sessuale, indipendentemente dal genere. “Credere alle vittime di abusi, che siano uomini o donne, è una sfida culturale”, ha affermato.

Il caso, che riguardava l’omicidio di José e Mary Louise Menendez nella loro residenza di Beverly Hills, fu un evento mediatico senza precedenti, con il processo trasmesso in TV, anticipando anche la spettacolarizzazione di quello a O.J. Simpson. Lyle ed Erik Menendez, allora diciottenne e ventunenne, non furono condannati nel primo processo per mancanza di unanimità nella giuria, ma vennero poi condannati all’ergastolo nel 1996, dopo che il giudice rifiutò di prendere in considerazione diverse prove legate agli abusi.

Recentemente, il caso ha riacceso l’attenzione grazie alla serie Netflix Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story e a un documentario che esplora nuovamente la complessa vicenda.

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