Uccise e fece a pezzi i suoceri, confermati 30 anni di carcere per Elona Kalesha

La 41enne di origine albanese nel 2015 ammazzò i genitori dell’ex fidanzato, li smembrò e li gettò in un campo dove vennero ritrovati 5 anni dopo.

Firenze – La Corte d’Assise d’Appello di Firenze ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione per Elona Kalesha, la 41enne di origine albanese riconosciuta colpevole del duplice omicidio e vilipendio di cadavere dei coniugi Teuta e Shpetim Pasho, scomparsi nel novembre 2015.

I resti della coppia, smembrati e occultati in quattro valigie, furono scoperti casualmente nel dicembre 2020, abbandonati in un campo vicino alla superstrada Firenze-Pisa-Livorno, non lontano dal carcere di Sollicciano.

Le indagini si sono concentrate fin da subito sulle persone vicine ai Pasho e, in particolare, su Elona Kalesha, all’epoca fidanzata del loro figlio Taulant Pasho.

Secondo l’accusa, la donna aveva almeno due moventi per compiere l’omicidio. Il primo, un segreto da nascondere: Elona Kalesha temeva che i coniugi Pasho potessero rivelare a Taulant che aspettava un figlio da un altro uomo, mettendola in pericolo. Il 27 ottobre 2015, pochi giorni prima della scomparsa della coppia, la donna avrebbe interrotto la gravidanza. Il secondo, il denaro di Taulant: prima di essere arrestato, Taulant Pasho aveva affidato 60mila euro ai suoi genitori e 20mila al padre di Elona. Quest’ultima raccontò poi al compagno che i carabinieri avevano sequestrato il denaro durante una perquisizione, circostanza mai confermata. Tuttavia, al suo rilascio, Elona gli restituì una somma in contanti, che secondo l’accusa sarebbe stata parte del denaro posseduto dai Pasho.

Nonostante la procura generale avesse chiesto l’ergastolo, i giudici hanno ribadito la condanna di primo grado, confermando la pena a 30 anni di reclusione. Le motivazioni della sentenza verranno rese note nelle prossime settimane.

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